La Sicilia è terra di infiniti incanti, dove intelligenza e creatività abbondano e in passato hanno dato risultati eccellenti, dai palazzi barocchi alle invenzioni letterarie di Pirandello. Fantasia e voglia di stupire fanno parte del Dna dei siciliani ed emergono in tanti contesti, non ultima la passione per il gioco, che in anni recenti ha fatto propendere per l’idea di costruire un casinò in Sicilia, che diventasse punto di riferimento per tutto il Sud d’Italia. Molte città si sono candidate per ospitarlo, da Siracusa a Catania, da Trapani a Cefalù e Monreale, fino a Taormina e Palermo, che sono in realtà le due località ad aver ricevuto anche una “candidatura formale”, grazie a un disegno di legge approvato nel 2014 dall’Assemblea regionale siciliana.

Il desiderio di un casinò locale spiega forse per la passione dei siciliani per il poker online e per tutti gli altri giochi, tanto virtuali, quanto in presenza.

Il gioco a distanza è la vera rivoluzione

Una rivoluzione confermata anche dai dati del Libro Blu per il 2019, che rivelano come in termini di raccolta il gioco fisico rappresenti il 67,07 per cento ma sia in diminuzione, a favore del gioco virtuale. In particolare, i siciliani amano giocare a poker online, hobby sta conquistando consensi, in Sicilia come nel resto del Paese, come dimostra il fatto che passato dai 27 miliardi di euro del 2017 a 36 miliardi di euro nel 2019. Un aumento che si attesa intorno al 34,74 per cento nel 2020.

Dalle sfide in Tv a quelle al pc: la dimensione ludica prevale

Per i siciliani che lamentavano la lontananza dei casinò, probabilmente questa circostanza è risultata persino favorevole, quasi una specie di rivincita. Che ha consentito di dare sfogo all’interesse per l’elemento ludico, da sempre molto importante nella vita dei siciliani, che non si accontentano di divertirsi con le varie trasmissioni di gioco in Tv, ma vogliono tentare anche direttamente la sorte approfittando delle piattaforme online, che ormai consentono di scommettere o provare diversi giochi di carte, in un ambiente sicuro e protetto, perché sottostanno alle regole dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e ai controlli compiuti a 360 gradi, i cui esiti poi finiscono all’interno delle statistiche del Libro blu.

Nella classifica di Adm un posto di tutto rispetto

Anche nell’isola, infatti, il numero dei giocatori è aumentato in modo significativo negli ultimi anni. La dimostrazione ulteriore del fatto che, come ha scritto il quotidiano Repubblica, l’Italia è unita nel gioco e non va certo a due velocità. Anzi. La fotografia che deriva dalla lettura del rapporto annuale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, segnala crescita omogenea da Nord e Sud negli appassionati delle scommesse e dei giochi di carte. Lo scettro spetta a Campania e Lombardia ma ogni territorio è coinvolto dal gioco. Per questo tra il 2015 e il 2019 si è registrato un incremento del 25,3 per cento per la raccolta, del 27,9 per cento per le vincite e del 14,4 per cento per la spesa, con un gettito per le casse dello Stato pari al 29,5 per cento in più.

Ecco come la Sicilia sta scalando le classifiche

Ma quali sono in dettaglio le indicazioni che arrivano dalla lettura del Libro Blu redatto da Adm? Da un lato Milano e Napoli si inseguono per accaparrarsi i primi posti nelle varie categorie di analisi, ma anche altre regioni si stanno facendo strada, come appunto la Sicilia. Se in generale nel 2019 la spesa nelle scommesse virtuali è aumentata, passando da 246 a 277 milioni di euro, va sottolineato come la Sicilia si sia piazzata al secondo posto in questo incremento con 35 milioni di spesa, inferiori certo ai 69 della Campania, ma superiori dai 32 della Lombardia.

Insomma, i siciliani si sono lasciati prendere la mano, puntando molto sul gioco anche a livello virtuale, grazie alle piattaforme virtuali che consentono di giocare in qualunque momento e anche luogo, appoggiandosi alla telefonia mobile.