Palermo

Querele per i giornalisti, l’Ordine istituisce sportello legale

“Troppe querele per i giornalisti, oltre 400 ogni anno in Sicilia, secondo gli ultimi dati di Ossigeno per l’informazione, di cui l’87 per cento si conclude con il proscioglimento dopo processi che durano anni e che sfiancano, psicologicamente e finanziariamente chi li subisce. Per questa ragione l‘Ordine dei giornalisti di Sicilia ha deciso di aprire, […]

Pubblicato 6 anni fa

“Troppe querele per i giornalisti, oltre 400 ogni anno in Sicilia, secondo gli ultimi dati di Ossigeno per l’informazione, di cui l’87 per cento si conclude con il proscioglimento dopo processi che durano anni e che sfiancano, psicologicamente e finanziariamente chi li subisce. Per questa ragione l‘Ordine dei giornalisti di Sicilia ha deciso di aprire, ripristinando un’analoga iniziativa del 2014, uno sportello legale gratuito per i colleghi che si dovessero trovare alle prese con querele o richieste di risarcimento civile”. E’ quanto si legge in una nota dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, che sottolinea che si avvarra’ della collaborazione di due esperti in materia, gli avvocati Marcello Montalbano e Salvatore Ferrara, che forniranno attivita’ di consulenza e assistenza e che “ringraziamo sentitamente – dice il presidente dell’Odg Sicilia, Giulio Francese – per avere accettato di mettere al servizio dei colleghi la propria competenza”.

«Abbiamo voluto accogliere – dice ancora il presidente dell’Ordine –
il grido di allarme di molti colleghi stufi di essere bersagliati da
querele temerarie e richieste di risarcimento che sono diventati
strumenti di intimidazione di massa, come dimostra l’alto numero di
proscioglimenti. In ogni caso le querele, quando arrivano, ti tolgono
il sonno e ti costringono a spendere molti soldi per poterti
difendere. Soldi che tante volte i colleghi non hanno, perché precari
o pagati quattro soldi ad articolo. Non potevamo ignorare questa
richiesta di aiuto, specialmente in un momento così difficile per la
categoria, un momento in cui siamo chiamati a  dare segnali di
compattezza e di solidarietà»

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