Rapine nell’agrigentino 15 anni fa, il processo fermo al palo
Ancora non decolla, a quindici anni dai fatti, e a un anno dal rinvio a giudizio degli accusati, il processo che vede alla sbarra due presunti rapinatori considerati gli autori di una serie di “colpi” messi a segno fra banche e distributori di benzina nel canicattinese. Nella precedente udienza, il giudice Alfonso Malato si è […]
Ancora non decolla, a quindici anni dai fatti, e a un anno dal rinvio a giudizio degli accusati, il processo che vede alla sbarra due presunti rapinatori considerati gli autori di una serie di “colpi” messi a segno fra banche e distributori di benzina nel canicattinese.
Nella precedente udienza, il giudice Alfonso Malato si è dichiarato incompatibile in quanto si era già occupato della vicenda in qualità di gip.
L’udienza di ieri è stata aggiornata ed è stato disposto il rinvio al prossimo 2 maggio quando dovrebbe essere individuato il nuovo collegio di giudici.
Imputati nel procedimento sono Diego Cutaia, 35 anni, e Lorenzo Licalzi, 32 anni, entrambi di Canicattì. I due sarebbero stati gli autori, a vario titolo, almeno secondo l’accusa, di quattro rapine commesse tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005.
Il primo avrebbe rapinato, armato di pistola un distributore di Canicattì e uno di Camastra, per un bottino complessivo di circa 17 mila euro.
Il secondo, sempre armato di pistola, avrebbe rapinato due distributori di benzina di Canicattì e Naro.
La prescrizione, comunque, non sarebbe ancora maturata