“Cocaina e prostituzione all’Antheo di Licata”, cancellate due condanne
L'inchiesta "Antheo" ipotizzava un giro di droga e prostituzione nell’omonimo locale di Licata
L’esclusione di una aggravante, già decisa in primo grado, fa prescrivere le accuse e cancella due condanne che erano state disposte anche in Appello. Lo ha stabilito la Cassazione nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta Antheo”, una indagine eseguita sul campo dalla Guardia di Finanza che ipotizzava un giro di droga e prostituzione nell’omonimo locale di Licata.
Il processo vedeva inizialmente sul banco degli imputati sette persone. In primo e secondo grado ne erano state condannate quattro. Soltanto per tre di loro si è arrivati in Cassazione. L’unica condanna definitiva è stata quella di Mario Zirafi, 51 anni, ritenuto l’organizzatore del giro. L’uomo negli scorsi giorni è stato arrestato dopo che il verdetto è passato in giudicato. Deve scontare quasi interamente la pena di otto anni.
La prescrizione, invece, cancella le condanne che erano state disposte in Appello nei confronti di Michelangelo Saporito, 54 anni di Caltanissetta, e Gicu “Gigi” Radu, 43 anni, originario della Romania ma residente a Licata. Nel collegio difensivo gli avvocati Davide Casà e Ferdinando Milia.