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“Picchia e minaccia per anni la moglie che poi si toglie la vita”, condannato 

Due anni e otto mesi di reclusione per aver maltrattato e minacciato la moglie poi morta suicida alcuni anni dopo i fatti contestati

Pubblicato 4 ore fa

Due anni e otto mesi di reclusione per aver maltrattato e minacciato la moglie poi morta suicida alcuni anni dopo i fatti contestati. Lo ha disposto il giudice Nicoletta Sciarratta nei confronti di un quarantanovenne di Canicattì. L’imputato, difeso dall’avvocato Giovanni Salvaggio, era accusato di aver ingiuriato e insultato la moglie – ritenendola una “donna inutile”- nonchè la picchiato con calci, schiaffi e pugni colpendola anche all’altezza dello stomaco durante la gravidanza.

In altri episodi, l’imputato avrebbe puntato un coltello all’altezza del volto minacciandola anche di buttarla giù dal balcone, cagionandole delle lesioni e, quando la moglie avrebbe trovato un’occupazione lavorativa, l’avrebbe diffamata ed insultata anche in presenza dei colleghi di quest’ultima. L’imputato, inoltre, è stato condannato al risarcimento dei danni in favore della parte civile – rappresentata dall’avvocato Rosario Didato –  per un importo di 20 mila euro nonchè al pagamento delle spese di costituzione e rappresentanza. L’uomo è stato invece assolto – perchè il fatto non sussiste – dall’accusa di aver aggredito e maltrattato anche i figli. 

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