Giudiziaria

“La frana sulle case ad Eraclea Minoa”: indagati progettista, funzionario e geologo  

La vicenda è legata alla frana avvenuta nel febbraio 2024 che causò l’interdizione di via Minosse e lo sgombero delle abitazioni sottostanti

Pubblicato 1 giorno fa

Sigilli all’intero cantiere in cui si stanno realizzando i lavori di consolidamento del costone a salvaguardia della zona archeologica e dell’abitato di Eraclea Minoa. Lo ha disposto il gip del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, in accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura. La vicenda è legata alla frana avvenuta nel febbraio 2024 che causò l’interdizione di via Minosse e lo sgombero delle abitazioni sottostanti.

Sono tre gli indagati accusati di disastro colposo in concorso: si tratta di Attilio Santini, progettista e direttore dei lavori; Pietro Di Stefano, funzionario del Genio civile nonché Responsabile unico del procedimento e Vittorio Vento, geologo. Al primo viene contestato il non aver osservato le norme riguardanti le indagini su terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate e le prescrizioni per la progettazione, esecuzione e collaudo delle opere a sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Nei confronti del Rup, invece, la contestazione mossa è quella di non aver adempiuto agli obblighi derivanti dalla propria qualifica, nel non avere rilevato l’inadeguatezza del progetto esecutivo e nell’aver validato la perizia di variante redatta dal direttore dei lavori. Per il geologo, infine, l’accusa è di aver effettuato una evidente sottostima delle condizioni geomeccaniche non osservando le norme in materia di progettazione degli interventi di mitigazione del rischio geomorfologico.

L’inchiesta nasce dall’esposto di uno dei proprietari delle abitazioni colpite dalla frana. Per il gip, nel disporre il provvedimento di sequestro, “l’evento franoso non appare né eccezionale né imprevedibile né inevitabile, ma frutto di una catena causale dominata da un errore tecnico originario, ascrivibile a imperizia professionale, e aggravata da una mancata reazione correttiva nelle fasi successive del procedimento tecnico-amministrativo.” Gli indagati hanno nominato gli avvocati Silvio Miceli, Maria Lo Giudice e Maria Laura Lo Presti. La persona offesa è rappresentata dall’avvocato Annalisa Russello. 

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