Catania

Inseguimento tra i filari: Carabinieri bloccano due sospetti ladri d’uva

Denunciati due catanesi: nell’auto trovati attrezzi per tagliare reti e raccogliere rapidamente l’uva.

Pubblicato 7 minuti fa

Prosegue senza sosta l’attività di contrasto dei Carabinieri di Licodia Eubea contro i cosiddetti “razzatori d’uva”, responsabili in questo periodo di numerose incursioni ai danni dei coltivatori della zona.

Nel corso di servizi di controllo ulteriormente rafforzati dal Comando Provinciale, i militari hanno denunciato due uomini di Catania, di 33 e 54 anni, accusati di porto di oggetti atti ad offendere.

Intorno alle 15, in contrada Sciri Sotto, durante un pattugliamento nelle aree rurali, i Carabinieri hanno notato due auto in movimento su una strada interpoderale, ciascuna con due persone a bordo. I conducenti, alla guida di una Fiat Stilo e un’Alfa Romeo 146 – vetture già in passato segnalate perché sospettate di essere utilizzate per i furti – appena si sono accorti della presenza dei militari hanno tentato di fuggire in retromarcia. L’immediato inseguimento ha però impedito loro di dileguarsi.

A un certo punto, la Fiat Stilo, approfittando involontariamente della manovra dei complici sull’altra vettura, è riuscita a invertire la marcia e a far perdere le proprie tracce. Diversa la sorte dell’Alfa Romeo 146: grazie a una manovra a tenaglia, i Carabinieri le hanno sbarrato la strada. I due occupanti hanno tentato di scappare a piedi, ma sono stati bloccati dopo pochi metri.

Il più anziano, con precedenti specifici, è risultato essere un vero e proprio “specialista in trasferta” dei furti nelle campagne. L’auto, guidata dal più giovane – che non aveva mai conseguito la patente – è risultata priva di revisione e assicurazione, con targa romena non corrispondente al numero di telaio.

I militari hanno inoltre accertato che l’Alfa Romeo era stata modificata proprio per agevolare le scorribande: sospensioni rinforzate per sopportare carichi pesanti, assetto rialzato per affrontare terreni difficili e sedili posteriori rimossi per aumentare la capacità interna.

All’interno del veicolo sono state trovate tronchesi per tagliare le reti di recinzione, forbici da potatura e vari teli, strumenti tipicamente usati per raccogliere rapidamente la refurtiva e nasconderla durante il trasporto.

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