All’Aeroporto di Catania sequestrati 6 kg di corallo a rischio estinzione
L’operazione della Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Nell’ambito delle quotidiane attività svolte dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il contrasto dei traffici illeciti presso l’aeroporto etneo i finanzieri della Compagnia di Fontanarossa e i Funzionari dell’Ufficio locale UADM Sicilia 2 hanno sottoposto a sequestro 6 kg di esemplari di corallo a rischio estinzione.
Nel dettaglio, nel corso dei controlli doganali e sulla base di mirate analisi di rischio, è stato intercettato un cittadino italiano, residente in provincia di Palermo, che – proveniente da Sharm el Sheikh – aveva occultato nei propri bagagli un’ intera colonia di coralli formata da ben 16 esemplari rientranti nell’ordine della “scleractinia”, specie protetta dalla Convenzione internazionale di Washington – CITES (Convention International Trade of Endangered Species) che disciplina il commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione.
I Finanzieri, oltre ad effettuare il previsto accertamento merceologico per la definizione dell’ordine tassonomico del corallo, notavano come alcuni di questi presentavano caratteristiche quali odore e colorazione che mettevano in evidenza una recentissima estirpazione dalla barriera corallina, pratica che, se non ostacolata, è destinata all’impoverimento dell’intero ecosistema naturale.
I coralli, sprovvisti degli appositi certificati di origine o licenza previsti dalla disciplina convenzionale internazionale, sono stati quindi sottoposti a sequestro amministrativo, mentre al passeggero è stata comminata una sanzione amministrativa di 5.000 euro.
L’attività sinergica posta in essere contro ogni forma di traffico illecito e, nella specie, finalizzata a contrastare l’introduzione nel territorio dello Stato di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione, testimonia il costante e quotidiano impegno profuso presso il locale scalo aeroportuale dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quale concreto presidio a tutela della legalità.




