Agrigento, disabili in piazza per la libertà di assistenza (ft)
“Vogliamo l’assegno di cura” e ancora “La libertà è un diritto inviolabile”. Sono le grida delle famiglie delle persone diversamente abili che questa mattina, insieme alle associazioni di assistenza ai disabili, “Amici di Agrigento”, “Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti”, “Senza Limiti”, “Nuove Ali”, “A Modo Tuo”, “Unione Ciechi d’Europa”, “Aism Agrigento”, “Famiglie persone down […]
“Chiediamo che siano rispettati i diritti riconosciuti dalle leggi che tutelano le persone disabili, tra libertà di scelta, vita indipendente, permanenza al proprio domicilio con assistenza adeguata, aiuto personale, integrazione sociale, pari opportunità, servizi domiciliari attuati con modalità ‘assegno di cura’, per essere liberi di scegliere: dove vivere, dove andare e da chi farsi assistere. La libertà è un diritto inviolabile”, commentano le associazioni promotori della manifestazione.
“Molti fondi pubblici, a favore delle persone disabili gravi, sono stati assegnati dalla Regione Sicilia al Distretto Socio Sanitario D1 Agrigento (Comune Capofila), Aragona, Comitini, Favara, Joppolo Giancaxio, Porto Empedocle, Realmonte, Raffadali, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro, Siculiana, ma nonostante le continue richieste di avvio dei procedimenti propedeutici per attivare i servizi domiciliari , ancora oggi le persone disabili gravi rimangono senza aiuti adeguati”, hanno concluso le Associazioni.
Solo il Sindaco Calogero Firetto insieme all’Assessore alle Politiche sociali, Gerlando Riolo, sono scesi in piazza per dare delle risposte alle famiglie ma sopratutto alle persone disabili, assenti gli altri 10 Sindaci appartenenti al Distretto Socio Sanitario D1.
“Bisogna fare una battaglia in sinergia, Amministrazione comunale e Voi associazioni, ha detto il Sindaco Firetto intervenendo alla manifestazione, perchè questo Sistema dia l’opportunità a ciascuno di voi di scegliere e stabilire se avvalersi dell’assistenza o sceglierla da solo l’assistenza. Ed è una battaglia che va combattuta insieme ma cambiando il Palazzo e la città, dobbiamo andare a Palermo, alla Regione, e fare in modo che la voce arrivi oltre. Prima l’uomo con le disabilità e poi tutto il resto, ha continuato il Sindaco, io sono qua e oggi mi avete trovato, e combatterò questa battaglia insieme a voi”.