Case popolari, da gennaio pignoramenti e fermo auto per chi non paga il canone
Dal 1 gennaio 2026 correranno il rischio di subire pesanti azioni esecutive come pignoramento e fermo auto
Tempi duri per gli inquilini morosi dell’ istituto Autonomo Case popolari di Agrigento: dal 1 gennaio 2026 correranno il rischio di subire pesanti azioni esecutive come pignoramento e fermo auto. L’IACP, infatti, ha stipulato una convenzione con Agenzia delle Entrate Riscossione Sicilia, in forza della quale la riscossione dei canoni di locazione avverrà tramite l’Agenzia che fa capo al Ministero delle Finanze.
La nuova procedura è stata resa possibile grazie all’applicazione delle disposizioni contenute nella legge regionale n. 26/2000 art. 53 e di una apposita convenzione (approvata con Delibera commissariale n. 48 del 15 settembre 2025 ) stipulata per il recupero sia dei canoni correnti a partire dal 2026, che per quelli “arretrati”, riferiti ad annualità pregresse, ma non versati nei termini. Il patrimonio immobiliare dell’Istituto di via Bramante si attesta su circa 7.500 unità immobiliari (comprese quelle di proprietà di altri enti ma gestite dall’Iacp), distribuite nei 43 comuni del territorio provinciale, Isole minori comprese.
“Stimiamo che attualmente il tasso di morosità sia di circa il 70% – dice il Commissario Straordinario dell’Ente Ing. Salvatore Giovanni Pignatone – negli ultimi mesi abbiamo intensificato l’attività di contrasto all’evasione grazie anche alla fattiva collaborazione del personale dell’Ente: questa convenzione costituisce un importante traguardo, reso possibile anche dal Direttore Generale Avv. Teresa La Russa che l’ha fortemente sostenuta”. La convenzione stipulata tra Iacp e Agenzia delle Entrate Riscossione prevede che dal primo gennaio 2026 la bollettazione dei canoni di locazione venga curata dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, la quale, in caso di mancato pagato pagamento, procederà alle attività di recupero, anche coattivo, dei relativi canoni, i quali saranno successivamente riversati nelle casse dell’Istituto.
“Stimiamo che la nuova procedura di riscossione possa condurre in tempi più brevi al recupero di importanti risorse – aggiunge il Direttore generale dell’Iacp, l’Avv. Teresa La Russa – che potranno essere riutilizzate anche per la manutenzione degli immobili ed in investimenti per il miglioramento del patrimonio dell’ente”. L’Istituto Autonomo per le Case Popolari, oltre alla costruzione degli immobili, infatti, ha – tra i propri compiti istituzionali – anche l’onere della cura e manutenzione – quale ente proprietario – delle unità assegnate agli inquilini. “E’ necessario inculcare tra gli inquilini assegnatari una nuova mentalità : la casa popolare è si un diritto, ma c’è anche il dovere di pagare regolarmente il canone. Si tratta – conclude il Commissario Pignatone – di un canone modesto, tra i più esigui d’Italia, che mediamente si aggira tra 52,00 e 70,00 euro al mese e che, in molti casi, non riesce a coprire neanche il costo degli interventi manutentivi di un patrimonio immobiliare risalente agli anni 90.” L’Iacp sino ad ora si è avvalso del sistema di riscossione così detto “volontario”: agli inquilini veniva recapitato periodicamente un bollettino al quale – in molti casi – non faceva, però, seguito alcun pagamento.
Gli Uffici di via Bramante ritengono che questa nuova procedura di riscossione possa risultare più efficace ed anche più equa, al fine di evitare “disparità” tra inquilini puntali nei pagamenti ed inquilini “distratti”. La nuova convenzione, al fine di andare incontro alle esigenze dei meno abbienti, prevede che il debito maturato possa essere suscettibile di una “rateizzazione personalizzata”, con un numero ed un importo delle rate che potranno essere scelte dagli stessi morosi.”






