Agrigento

Kerkent, mafia e droga ad Agrigento: in 28 scelgono il rito abbreviato

Al via la prima udienza preliminare nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Claudio Camilleri e Pierangelo Padova nei confronti di 35 persone coinvolte nella maxi inchiesta, che avrebbe fatto luce sul riassetto della famiglia mafiosa di Agrigento e dello spaccio a ridosso della Valle dei […]

Pubblicato 4 anni fa

Al via la prima udienza preliminare nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Claudio Camilleri e Pierangelo Padova nei confronti di 35 persone coinvolte nella maxi inchiesta, che avrebbe fatto luce sul riassetto della famiglia mafiosa di Agrigento e dello spaccio a ridosso della Valle dei Templi, denominata “Kerkent”. Primo passaggio questa mattina nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo dove sono state inoltrate le richieste di ammissione al rito. Sono sette le posizioni che hanno scelto il rito ordinario e, dunque, di affrontare un eventuale dibattimento: si tratta di Pasquale Capraro, 28 anni; Angelo Cardella, 48 anni; Francesco Luparello, 46 anni; Saverio Matranga, 42 anni; Gabriele Miccichè, 29 anni; Calogero Trupia, 34 anni; Angelo Iacono Quarantino, 28 anni, di Porto Empedocle.  Per loro l’udienza preliminare riprenderà il 3 febbraio.  

In ventotto, invece, hanno chiesto di essere ammessi al rito abbreviato: si tratta di  Antonio Massimino, 51 anni; Gerlando Massimino, 31 anni; James Burgio, 27 anni, di Porto Empedocle; Salvatore Capraro, 30 anni, di Agrigento; Marco Davide Clemente, 27 anni, di Palermo; Fabio Contino, 40 anni, di Agrigento; Sergio Cusumano, 56 anni, di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni, di Agrigento; Francesco Di Stefano, 42 anni, di Porto Empedocle; Salvatore Ganci, 47 anni; Daniele Giallanza, 47 anni, di Palermo; Eugenio Gibilaro, 54 anni, di Agrigento; Pietro La Cara, 42 anni, di Palermo; Domenico La Vardera, 38 anni, di Palermo; Domenico Mandaradoni, 30 anni, di Tropea; Antonio Messina, 61 anni, di Agrigento; Giuseppe Messina, 32 anni, di Agrigento; Valentino Messina, 46 anni, di Porto Empedocle; Liborio Militello, 52 anni, di Agrigento; Gregorio Niglia, 36 anni, di Tropea; Andrea Puntorno, 42 anni, di Agrigento; Calogero Rizzo, 48 anni, di Raffadali; Francesco Romano, 33 anni, di Vibo Valentia; Vincenzo Sanzo, 37 anni, di Agrigento; Attilio Sciabica, 31 anni, di Agrigento; Luca Siracusa, 43 anni, di Siracusa; Giuseppe Tornabene, 36 anni, di Agrigento; Francesco Vetrano, 34 anni, di Agrigento. Per loro, invece, l’udienza è stata rinviata al prossimo 2 marzo quando la parola passerà al pubblico ministero per iniziare la requisitoria. 

Il blitz Kerkent scatta all’alba del 4 marzo 2019 quando gli agenti della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento, agli ordini del vicequestore Roberto Cilona, arrestano trentadue persone al termine di un’attività di indagine cominciata all’indomani della scarcerazione del boss Antonio Massimino, figura principale dell’inchiesta (recentemente condannato a sette anni e quattro mesi per armi), che avrebbe riorganizzato la famiglia mafiosa di Agrigento e creato contemporaneamente una “holding” dello spaccio facente a lui capo. Le accuse nei confronti delle trentadue persone (a vario titolo) sono associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti (aggravata dal metodo mafioso),  detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.

L’udienza preliminare si celebra davanti il gup del Tribunale di Palermo Fabio Pilato. Il collegio difensivo è composto (fra gli altri) dagli avvocati Salvatore Pennica, Giovanni Castronovo, Angela Porcello, Salvatore Virgone, Alfonso Neri, Santo Lucia, Monica Malogioglio, Franco Mirabile, Chiara Proietto, Vincenzo Salvago.

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