Angelo Stracuzzi scarcerato dal Gip ma è ancora detenuto in Tunisia (tutti i particolari)
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Di seguito la storia riguardante Stracuzzi e la detenzione in Tunisia, evidenziata con vigore dal suo avvocato difensore, Vincenzo Alesci.
Si trova ancora detenuto nel carcere di Hammamet, Angelo Stracuzzi, licatese, dove è stato ristretto esattamente un anno fa a conclusione di una latitanza durata tre mesi, nonostante la revoca della misura custodiale in carcere modificata con il divieto di espatrio, divieto di risiedere in Sicilia, obbligo di permanenza notturna dalle 20 alle 7 del mattino ed obbligo quotidiano di firma.
Il suo difensore, l’avvocato Vincenzo Alesci, ha sollecitato con più atti la liberazione del dell’imprenditore agrigentino forte del provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Palermo Paolo Magro dello scorso 30 luglio che di fatto liberava Stracuzzi e lo autorizzava a lasciare il carcere. Tuttavia, dopo oltre una settimana dal deposito del provvedimento, Stracuzzzi, come ribadisce il suo avvocato difensore, rimane detenuto. Dovranno risolvere la spinosa questione i Ministeri dell’Interno e di Giustizia.
La vicenda giudiziaria che ha per protagonista l’imprenditore licatese Angelo Stracuzzi – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia – ruota attorno ad una serie di giravolte finanziarie – con lo scopo di sottrarsi da eventuali provvedimenti di sequestro – nonché di estorsioni e turbata libertà degli incanti al fine di agevolare la Stidda agrigentina. A Stracuzzi vengono contestate due estorsioni: la prima in concorso con l’imprenditore Pullara nei confronti di una ditta che si occupa di rifiuti; la seconda, questa volta in concorso con lo stiddaro Giuseppe Chiazza, Giuseppe Manazza e Rosario Patti (giudicati separatamente), relativa ad alcuni terreni in contrada Mola Cotugno a Licata. Sempre a Stracuzzi, questa volta in concorso con la moglie Rita Giovanna Nogara, viene poi contestato il reato di trasferimento fraudolento di valori. In particolare, secondo gli inquirenti, avrebbe usato la coniuge come prestanome per evitare (senza successo) di farsi sequestrare beni a lui riconducibili. E, nello specifico, le quote sociali della “Savap tecnologie srl”, della “Ortoplast srl”, della “Giò srl”; della “Madreterra srl”.
Il processo relativo a questa vicenda giudiziaria è in corso davanti il Tribunale di Agrigento anche se la posizione di Stracuzzi, in attesa del suo rientro in Italia, è stata stralciata.
L’imprenditore si era reso ufficialmente irreperibile l’8 maggio dello scorso anno quando la Suprema Corte accogliendo un ricorso della Direzione distrettuale antimafia di Palermo aveva decretato la cattura. Il cinquantenne così aveva fatto perdere le sue tracce. La sua latitanza è finita tre mesi più tardi ad Hammamet.
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