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Campobello di Licata, il boss ergastolano La Rocca ai domiciliari per motivi di salute

La Rocca sta scontando l’ergastolo per quattro omicidi commessi nella guerra di mafia in provincia di Agrigento

Pubblicato 1 anno fa

Il boss ergastolano della Stidda di Campobello di Licata, Salvatore La Rocca, lascia il carcere di Spoleto per scontare il resto della pena ai domiciliari per gravi problemi di salute. A emettere il provvedimento, eseguito dai carabinieri della stazione di Campobello di Licata, la Procura generale presso la Corte di Appello di Palermo.

Salvatore La Rocca è una figura storica della Stidda agrigentina, protagonista della feroce guerra di mafia che tra gli anni ottanta e novanta insanguinò l’intera provincia. La Rocca, 82 anni, sta scontando l’ergastolo per quattro omicidi: quello di Giovanni Smiraglia, ucciso il 29 agosto 1989; di Giovanni Barba, ucciso il 12 aprile 1991 e di Vincenzo e Angelo Falsone, padre e fratello del capo di cosa nostra agrigentina Giuseppe Falsone, uccisi il 24 giugno 1991.

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