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Condannati a 23 anni ma liberi per decorrenza termini: scarcerati i mandanti dell’omicidio Vivacqua

Condannati cinque mesi fa a 23 anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Milano quali mandanti dell’omicidio dell’imprenditore ravanusano Paolo Vivacqua, freddato con sette colpi di pistola nell’ufficio della sua azienda a Desio il 14 novembre 2011, tornano in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Da ieri sera Diego Barba,  considerato il mandante […]

Pubblicato 5 anni fa

Condannati cinque mesi fa a 23 anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Milano quali mandanti dell’omicidio dell’imprenditore ravanusano Paolo Vivacqua, freddato con sette colpi di pistola nell’ufficio della sua azienda a Desio il 14 novembre 2011, tornano in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Da ieri sera Diego Barba,  considerato il mandante dell’omicidio, è uscito dal carcere. Lo ha stabilito il Tribunale della Libertà di Milano. Da questa mattina, con l’adeguamento anche della Corte d’Assise, è libero Salvino La Rocca, ritenuto l’intermediario nella vicenda. Entrambi sono stati condannati nel processo bis d’Appello a 23 anni di reclusione. 

C’è di più. Barba (difeso dagli avvocati Manuela Cacciuttolo e Gianluca Orlando) e La Rocca (difeso dagli avvocati Salvatore Manganello e Alessandro Frigerio) avrebbero dovuto lasciare il carcere già nel dicembre scorso in virtù di un cavillo giudiziario che rimodulava i termini di custodia (art.303 cpp).

Una vicenda complessa quanto quella giudiziaria. La sentenza della Corte d’Appello di Milano del maggio scorso, con cui venivano condannati a 23 anni di reclusione Diego Barba e Salvino La Rocca quali mandanti e all’ergastolo Antonino Giarrana e Antonino Radaelli, considerati invece gli esecutori materiali del delitto, è la quarta in ordine di tempo. La Corte di Cassazione aveva infatti annullato il primo processo d’Appello per La Rocca e Barba mentre aveva escluso le aggravanti nei confronti dei due killer. In primo grado e in Appello è stata assolta anche Germana Biondo, moglie di Paolo Vivacqua. L’imprenditore fu ucciso all’interno dei locali della sua azienda in via Bramante, a Desio. E’ stato freddato con sette colpi di arma da fuoco.

Paolo Vivacqua

 Il movente a distanza di quasi nove anni rimane ancora un mistero: da una possibile pista passionale alla vendetta per un pestaggio subito da Barba che i figli di Vivacqua indicavano quale amante della Biondo. Nel processo di primo grado si era fatto largo l’ipotesi del movente economico con la famigerata storia legata ad una valigetta contenenti cinque milioni di euro dell’affare Bricoman.

Paolo Vivacqua, l’ex moglie Germania Biondo, il presunto amante Diego Barba, sotto Antonio Giarrana, Antonio Radelli e Salvino La Rocca

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