Agrigento

Covid e piscine chiuse, la mamma di Cristian: “Mio figlio disabile è peggiorato”

Il grido d'allarme di Santina, mamma di Cristian, un bambino di 12 anni con la sindrome atassica spastica

Pubblicato 3 anni fa

“La piscina per mio figlio è fonte di riabilitazione,  in un anno con gli impianti chiusi, abbiamo buttato via il lavoro che in questi anni abbiamo fatto, perchè mio figlio è peggiorato”. Questo è il grido d’allarme di Santina, mamma di Cristian, un bambino di 12 anni con la sindrome atassica spastica.

Cristian sta su una sedia a rotelle, quattro volte a settimana svolgeva attività motoria e fisica in piscina e altri due giorni svolgeva fisioterapia in un centro specializzato, mentre a casa continua gli esercizi di terapia comportamentale e logopedia. Solare e sorridente ama la piscina, si sente libero di muoversi grazie alla spinta dell’acqua e perchè riesce a gestire dei movimenti difficili che solo in acqua riesce a fare, come il galleggiamento in pozione dorsale.

“Sono arrabbiata e amareggiata, come sempre dobbiamo elemosinare i diritti per i nostri figli. Non ci sono centri a nostra disposizione, ci dobbiamo arrangiare come possiamo ma certamente Cristian non può stare a casa. Chiedo a gran voce, continua Santina, che le palestre e le piscine vengano riaperte nel rispetto delle regole anticovid, perché come Cristian tanti altri bambini disabili non possono aspettare”.

Questo non è un caso isolato, molte famiglie con ragazzi disabili stanno soffrendo e si sentono abbandonati, perchè se per qualcuno la palestra o la piscina è un hobby per questi ragazzi è vita.

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