Apertura

Licata capitale della cocaina: 110 kg sequestrati al porto di Catania erano destinati ad un commerciante di frutta

La droga era a bordo di una motonave contenente banane e ananas provenienti dall’Ecuador

Pubblicato 2 anni fa

I militari della Guardia di finanza del Comando Provinciale di Catania, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Catania, hanno sottoposto a sequestro oltre un quintale di sostanza stupefacente del tipo cocaina all’interno del Porto etneo.

In particolare i Finanzieri del II Gruppo, durante le attività di istituto in materia di controlli doganali, hanno sottoposto a riscontro alcuni container, sei in tutto, appena giunti dal Sudamerica, a bordo di una motonave adibita a tali tipi di trasporto e contenenti frutta tropicale proveniente dall’Ecuador.

Ananas e banane, soprattutto, celavano l’ingente carico di cocaina che era destinato ad una ditta che commercializza frutta di Licata. L’ultima sosta della motonave era stata a Malta ma nessuno l’aveva sottoposto a controllo.

La droga era arrivata a malta attraverso altre navi, più grandi di quella sequestrata a Catania, che solitamente raggiungono porti intermedi come Gioia Tauro e Malta appunto, provenienti dall’Ecuador e dal Centro America,dove altre navi più piccole caricano lo stupefacente sino alla destinazione finale. In questo caso, Licata, come detto. Gli investigatori hanno motivo dio ritenere che la droga, una volta scaricata a Licata, sarebbe finita nelle mani di un narcotrafficante siciliano che avrebbe, successivamente, provveduto allo smercio in tutta la Sicilia e ben oltre.

Licata, dunque, si rivela a sorpresa, punto di smistamento di rilevantissimi carichi di cocaina, e questo ha attivato le forze investigative territoriali che stanno cercando di mettere punti fermi a questa intricata e soprendente vicenda.

Le Fiamme Gialle unitamente ai funzionari doganali, con l’intervento delle unità cinofile antidroga, notavano che uno di questi presentava una saldatura apparentemente irregolare sul tetto. Quindi procedevano, con l’ausilio dei Vigili del Fuoco del Distaccamento portuale, a dissaldare con la fiamma ossidrica la paratia in questione al fine di verificare la genuinità dell’apparente “riparazione”.

Sotto il tetto, all’interno della coibentazione del container frigorifero, venivano rinvenuti 96 panetti di cocaina purissima per un totale di oltre 110 kg. Le successive attività di analisi hanno, peraltro, consentito di accertare una elevatissima percentuale di purezza di oltre l’80%. Per tali ragioni, la vendita al dettaglio avrebbe consentito di ricavare oltre 12 milioni di euro.

Allo stato, è il sequestro di sostanze stupefacenti più ingente effettuato nel porto di Catania dai finanzieri etnei impegnati all’interno del sedime portuale nel contrasto ai traffici illeciti.

La suddetta attività si inquadra nel più ampio contesto dei controlli di natura doganale, esercitati congiuntamente dalla Guardia di finanza e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli sull’intero sedime “portuale ed aeroportuale etneo”, nonché espressione del presidio territoriale di competenza svolto costantemente dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania a tutela della legalità e al contrasto ai fenomeni criminosi connotati da maggiore pericolosità sociale.

Le immagini

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *