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Esplosione in una fabbrica a Gubbio: muore ventenne di Raffadali

Una tragedia

Pubblicato 4 anni fa

Si e’ trovato solo per caso nel locale della palazzina di Gubbio interessato dall’esplosione Samuel Cuffaro, eugubino di 19 anni, che lavorava con un contratto a chiamata per una delle due ditte impegnate nella produzione e commercializzazione della cannabis light. Il giovane – secondo quanto appreso dall’ANSA – operava infatti al piano sottostante, non interessato dallo scoppio, ma sarebbe stato chiamato di sopra per sistemare alcune scaffalature metalliche. Proprio quando c’e’ stata la deflagrazione.

Amava il mare, la musica e gli amici. “Samuel amava semplicemente la vita”: a raccontarlo all’ANSA e’ Francesca, una delle amiche piu’ strette di Samuel Cuffaro, il diciannovenne morto per l’esplosione della palazzina di Gubbio. Arrivato in Umbria dalla Sicilia Samuel proprio domani, nell’ambito della manifestazione “Della stessa sostanza dei sogni”, promossa dal Teatro della fama, avrebbe dovuto leggere in piazza alcune righe che in queste ore stanno facendo il giro del web e suonano ancora piu’ strazianti. “Comunque io sto bene – aveva scritto Samuel – non mi e’ mancato mai nulla nella vita”.

Cuffaro e’ risultato dipendente della ditta impegnata nella produzione della cannabis light mentre l’altra provvedeva alla commercializzazione. Operava al piano terra della palazzina per il lavaggio della materia prima. Che veniva poi portata nei locali soprastanti per i trattamenti chimici necessari ad abbassarne il principio attivo. Operazioni per le quali venivano utilizzati solventi di varia natura. Proprio ieri pomeriggio e’ stato chiamato al piano soprastante per sistemare delle scaffalature metalliche. In seguito allo scoppio e’ praticamente morto sul colpo. I genitori di Cuffaro si sono affidati all’avvocato Ubaldo Minelli. “La famiglia e’ straziata dal dolore” ha detto all’ANSA il legale. “Seguiamo ora gli accertamenti – ha aggiunto – che dovranno stabilire le cause e l’innesco delle plurime esplosioni che hanno distrutto la palazzina”. Il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, ha manifestato, a nome di tutta la comunità, il suo dolore per la tragedia avvenuta, porgendo le condoglianze alla famiglia. 

Disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose sono i reati ipotizzati nel fascicolo aperto dalla procura di Perugia in seguito all’esplosione nella palazzina di Gubbio che ha provocato due morti e tre feriti. Indagine coordinata dal sostituto procuratore Gemma Miliani. Ci sarebbero gia’ degli indagati ma su questo particolare viene mantenuto il riserbo. L’indagine punta a stabilire se siano state rispettate tutte le normative per lo svolgimento dell’attivita’. 

Prognosi di guarigione di 30 giorni per ciascuno dei due feriti nell’esplosione di Gubbio di ieri, ricoverati nel vicino ospedale di Branca, mentre un terzo si trova in gravi condizioni nel Centro grandi ustionati di Cesena. Il bollettino medico dei primi due e’ stato reso noto dalla Usl Umbria 1: un uomo di 32 anni, di Gubbio, ha riportato vaste ustioni su tutto il corpo ed e’ e’ stato operato in urgenza ieri sera dall’equipe della chirurgia ricostruttiva, diretta dal dottor Marino Cordellini, che si e’ avvalsa della fondamentale collaborazione – oltre che degli anestesisti – dei medici otorini ed oculisti. La prognosi di guarigione emessa dai medici, come detto, e’ di 30 giorni. L’altro paziente, di 28 anni, di Gubbio, e’ ricoverato in Obi (Osservazione breve intensiva) con un trauma alla colonna vertebrale e qualche ustione. Durante i soccorsi sono rimasti intossicati o feriti anche due vigili del fuoco: uno aveva inalato dei vapori e un altro era arrivato al pronto soccorso con un corpo estraneo in un occhio. Entrambi sono stati dimessi dall’ospedale dopo poche ore. Le salme dei due deceduti sul posto (un uomo ed una donna) attualmente sono all’obitorio dell’ospedale di Branca.

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