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Favara, le ombre sul mercatino rionale e i sospetti su un consigliere comunale 

In un’informativa dei carabinieri, che ha portato all’inchiesta sull’assenteismo a Favara, emergono anche ombre sul mercato settimanale e sospetti su un consigliere comunale

Pubblicato 11 minuti fa

Febbraio 2021. L’emergenza coronavirus è alle spalle e i carabinieri di Favara hanno ripreso le indagini sul fenomeno dell’assenteismo tra i dipendenti del comune e su un giro di “furbetti del cartellino”. L’attività investigativa – così come raccontato in esclusiva da Grandangolo in questo articolo – nasce a seguito di fonti confidenziali e numerosi esposti anonimi nei quali venivano denunciati presunti favoritismi dei Vigili urbani in favore di pochi e a discapito di molti soprattutto per quanto riguarda autorizzazioni e permessi per le attività commerciali.

Assenteismo ma non solo. In uno degli esposti pervenuti ai carabinieri viene segnalata anche una gestione a dir poco “opaca” del mercatino rionale settimanale, già al centro di aspre polemiche in quel periodo per la presenza di molti mercatisti irregolari. La fonte confidenziale, in particolare, denunciava una mancata attività di contrasto del fenomeno da parte dei Vigili urbani e “aiutini” esterni di cui godevano taluni commercianti.  Il 26 febbraio 2021 i militari della Tenenza di Favara decidono di effettuare un servizio a campione per verificare la situazione. Su cinque mercatisti controllati ben quattro sono risultati sprovvisti di qualsivoglia autorizzazione.

I carabinieri annotano nell’informativa un’altra peculiarità: a pochi passi dai banchi del mercato ci sono gli agenti della polizia locale che presidiano la zona ma – ed è quello che viene riportato nella relazione di servizio – non effettuano alcun controllo. Pochi giorni dopo i militari della Tenenza di Favara ricevono un’altra “soffiata”. È il 10 marzo 2021. La fonte confidenziale rivela ai carabinieri che i mercatisti irregolari pagherebbero una specie di “tassa” a due fratelli favaresi per garantirsi l’impunità e la tranquillità nel lavoro. La circostanza (non sappiamo se è stata oggetto di indagini) a dir poco curiosa è che uno dei due congiunti è un consigliere comunale. 

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