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I “desaparecidos” agrigentini: le storie di 6 persone scomparse nel nulla

Dal 2018 ad oggi sono ben sei le persone che risultano scomparse in provincia di Agrigento e, nonostante incessanti ricerche e un notevole dispiegamento di forze, di loro ancora nessuna traccia. Sembrano spariti nel nulla. Ma se per alcuni di questi casi si è ipotizzato fin da subito un allontanamento volontario, anche in considerazione di […]

Pubblicato 4 anni fa

Dal 2018 ad oggi sono ben sei le persone che risultano scomparse in provincia di Agrigento e, nonostante incessanti ricerche e un notevole dispiegamento di forze, di loro ancora nessuna traccia. Sembrano spariti nel nulla. Ma se per alcuni di questi casi si è ipotizzato fin da subito un allontanamento volontario, anche in considerazione di fragili condizioni psichiche, per altri la situazione è ben più complessa spingendo la magistratura agrigentina ad indagare anche per fatti criminosi. Nel tentativo di tenere sempre alta l’attenzione, Grandangolo ha deciso di riproporre le loro storie.

GIUSEPPE FALLEA. Scompare il 13 maggio scorso da Favara. Pensionato di 84 anni, arzillo e autonomo, viene visto per l’ultima volta il pomeriggio dai familiari da cui era passato per prendere alcuni integratori dopo una breve visita al cimitero comunale per un saluto alla moglie defunta. Viaggiava a bordo della sua Chevrolet Matiz di colore grigio, poi il buio più assoluto. I carabinieri delle Tenenza di Favara avviano le ricerche ma nessuna traccia fino al 22 giugno scorso quando in una campagna di Casteltermini, a circa 25km di distanza da Favara, viene ritrovata l’auto da un gruppo di motociclisti. Il legale della famiglia, dopo aver visto le immagini del ritrovamento dell’auto, solleva immediatamente alcuni interrogativi su alcune circostanze a dir poco inquietanti: l’auto, infatti, sembra ripulita da poco ed è posizionata in senso opposto a quello di marcia. Era veramente da solo a bordo della propria auto? I carabinieri interrogano diverse persone e sentono anche la badante che si occupava dell’anziano pensionato. Di lui ancora oggi nessuna traccia. 

Giuseppe Fallea

ANGELO GENTILE. Originario di Santo Stefano Quisquina scompare il 9 gennaio 2019 da Marsala dove era in cura presso una struttura sanitaria per persone con problemi psichici. L’ultimo ad avere un contatto con lui è il fratello a cui aveva chiesto di andarlo a prendere per far rientro a casa. Quando il fratello però arriva nella struttura sanitaria Angelo è scomparso. Nella casa di cura c’è solamente la sua valigia. Il fratello prova a chiamarlo al cellulare e, in un primo momento, riesce anche a mettersi in contatto con lui. Angelo è disorientato, manda un selfie al parente ma non riesce a fornire ulteriori indicazioni sulla sua posizione. Poi il cellulare si scarica. Da allora non si hanno più sue notizie. Al momento della scomparsa Angelo ha 48 anni e indossava jeans e una coppola di colore grigio. 

Angelo Gentile

GIOACCHINO VELLA. Al momento della sua scomparsa – datata il 25 settembre 2018 – ha 42 anni. Vive a Palma di Montechiaro a casa degli zii. Ed è proprio da questa abitazione che si dirige verso il bar del paese dove viene visto per l’ultima volta in compagnia di alcuni amici. Questi ultimi riferiscono che lo stesso Gioacchino avrebbe detto loro di doversi allontanare per una decina di minuti ma da quel momento non rientra più a casa. Diversi gli appelli lanciati dalla famiglia con la sorella in prima linea: “Vi prego, vogliamo sapere cosa è successo quella maledetta sera. Non si può sparire così. Chi ha fatto in modo che mio fratello non tornasse più?” Queste le parole della donna alla trasmissione “Chi l’ha visto”. La Squadra Mobile di Agrigento lo ha cercato incrociando le immagini di alcune telecamere che lo hanno immortalato con i tabulati telefonici ma di lui nessuna traccia. Il cellulare ha smesso in seguito di funzionare e risulta sempre spento. 

Gioacchino Vella

GESSICA LATTUCA. E’ forse il caso più spinoso di tutti. Gessica, 27enne mamma di quattro figli piccoli, scompare il pomeriggio del 12 agosto 2018, intorno le 19:30, da Favara. Si incammina verso piazza Giglia, nel cuore del paese, e viene vista l’ultima volta in via Leopardi da uno zio e un amico verso le 21:15 ma nessuna telecamera riprende la scena. Scattano le ricerche e la Procura di Agrigento apre diversi filoni d’inchiesta: gli inquirenti perquisiscono casa e terreni del fidanzato Filippo Russotto, unico indagato, che si è sempre professato innocente. Un’altra pista seguita dai magistrati agrigentini è quella di un possibile giro a luci rosse dopo aver intercettato le conversazioni tra l’ex datore di lavoro di Jessica, Gaspare Volpe, e un amico in cui parlano di clienti e soldi. Nel bel mezzo una serie di circostanze e avvenimenti poco chiari: un’amica di Jessica, tirata in ballo nelle intercettazioni, prima si apre alle telecamere salvo poi fare marcia indietro. Poi altri colpi di scena: su un muro alle porte di Naro – nel dicembre 2018 – è stata rinvenuta una scritta con una bomboletta spray rossain cui si fa riferimento ad un uomo che potrebbe sapere molte cose sulla giovane favarese. Un analogo caso si era verificato il 25 ottobre 2018 quando, a Favara, ben due scritte indicavano il presunto assassino della ragazza. Nessuna di tutte queste piste ha ancora portato risultati. Il caso rimane ancora oggi un vero e proprio rompicapo e di Gessica nessuna notizia. 

Gessica Lattuca

GIUSEPPE GULLI. Pensionato di 86 anni, scompare da Menfi – paese dove risiede dopo aver vissuto per molti anni a Ribera – nel pomeriggio del 17 aprile 2018. Vive con la moglie a cui racconta tutto ma quel giorno si allontana senza riferire alla donna quale fosse la destinazione. Telefona alla moglie di notte del 18 aprile dicendole di essersi perso dopo aver avuto un guasto all’automobile dopo una inversione di marcia. Le racconta di aver intrapreso la strada del ritorno a piedi riferendo di trovarsi in un bosco che però non sa indicare. Dopo due ore, intorno le 3 del mattino, un’altra chiamata alla moglie: l’anziano dice alla donna di essere stanco e di voler riposare. Le forze dell’ordine si mettono sulle sue tracce anche con l’ausilio di un elicottero e ritrovano l’auto in contrada Volturo, a Montevago, a una quindicina di km di distanza da Menfi, ma di lui nessuna traccia. 

Giuseppe Gulli

GIUSEPPE ALAIMO. Originario di Racalmuto, 63 anni, si allontana dalla propria abitazione il 19 gennaio 2018. Molto conosciuto nel paese di Sciascia, sempre col sorriso. Passava le giornata seduto su una panchina, si prendeva cura di alcuni giardinetti nel cosiddetto “Belvedere” del paese. Dopo alcuni giorni in cui i residenti non lo vedono più seduto sulla “solita” panchina scatta l’allarme. I parenti lo cercano a casa ma non lo trovano. Nonostante le continue ricerche, dopo l’attivazione del piano provinciale della Prefettura, di lui ancora oggi non si hanno notizie. 

Le ricerche di Alaimo, nel riquadro a sx

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