Agrigento

L’ultimo saluto a Marco Chiaramonti, la moglie Paola: “Grazie per avermi insegnato l’amore”

Il feretro è stato portato a spalla dagli amici più stretti, un lungo applauso, sotto le note della canzone “Le sei e ventisei” di Cesare Cremonini e Into My Arms di Nick Cave & The Bad Seeds

Pubblicato 1 ora fa



Tutta la comunità di Agrigento si è stretta in un grande abbraccio per dare l’ultimo saluto a Marco Chiaramonti, il 50enne rimasto vittima in un incidente stradale la sera del 20 settembre lungo il viale Emporium. Lacrime, commozione, silenzio, rabbia. “Anche oggi Cristo piange con noi, partecipa al nostro dolore per la prematura morte di Marco. È innaturale che una madre veda morire il proprio figlio, a maggior ragione vederne morire due, gli unici. La domanda che sorge spontanea in questi tragici incidenti è: dove era Dio? Non poteva evitarlo? Perché ha permesso questo? La risposta è difficile, come lo è la comprensione di questo lutto così drammatico. Dove era Dio? Dio era lì, con Marco, non lo ha abbandonato un solo istante, come non abbandona mai nessun uomo. Perché lo ha permesso? Perché Dio ci ha creato liberi, non ci tratta come servi, come pedine di una scacchiera, ma come figli ci ha donato la libertà e non ci costringe a far nulla. Dio come un padre ci ama. Ama Marco, che adesso è passato da questo mondo all’eternità. Ama noi, che quaggiù lo ricordiamo con affetto e piangiamo la sua prematura dipartita, come quella del fratello Gabriele. Chi può consolare questo dolore? Chi può colmare il vuoto lasciato dalla sua perdita? Carissime, Virginia, Paola e Sofia, solo il Signore, solo la fede può sorreggervi in questo momento”, queste le parole di Don Giuseppe Lentini durante la messa funebre che si è svolta presso la Basilica dell’Immacolata.

E parole piene d’amore ma di tanta sofferenza arrivano da Paola, la moglie di Marco che ha letto una breve lettera per il suo amato. “Sono qui a scriverti una altra lettera come tutte le mattine ma adesso non riesco a capire come riesci ad ascoltarla. Ti eri impanicato alle parole del messaggio che ti avevo mandato per il nostro anniversario “Tu non mi completi, io sono forte da sola”, e invece tu ci sei e da quando ci siamo scelti il 17 settembre 2013 ho capito che l’amore è una cosa semplice e se c’è lo capisci senza sforzi. Tu sei nel posto dove abito veramente. Tu sai quanta ansia ho, ti amo e io ce la farò per Sofia, Virginia per tutti e sarò esempio e grazie per avermi insegnato l’Amore”.

Il feretro è stato portato a spalla dagli amici più stretti, un lungo applauso, sotto le note della canzone “Le sei e ventisei” di Cesare Cremonini e Into My Arms di Nick Cave & The Bad Seeds. Le indagini da parte della Procura di Agrigento intanto proseguono; per la morte di Marco Chiaramonti sul registro degli indagati risultano Alberto Avenia, dirigente del Comune di Agrigento a capo del settore che si occupa (tra l’altro) della manutenzione delle strade, e l’architetto Angelo Lezza, impiegato delegato ad occuparsi del cantiere relativo alla riparazione della buca. L’ipotesi di reato contesta deceduto in un tragico incidente stradale in moto è quella di omicidio colposo.

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