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Lavoratori servizio idrico in stato di agitazione: “Preoccupati per il futuro”

L'Ati, intanto, con un comunicato annuncia che non sono previsti licenziamenti o esuberi

Pubblicato 3 anni fa

Sit-in di protesta davanti la sede dell’Ati di Agrigento dei lavoratori del servizio idrico integrato che sono ormai in stato di agitazione. La manifestazione nasce dopo che i lavoratori sono venuti a conoscenza del nuovo Piano d’ambito scritto da società esterne, commissionato dall’Ati, e che traccia le linee guida del futuro del servizio nei prossimi anni. I dipendenti sono sul piede di guerra per via dei paventati tagli occupazionali previsti dal piano che, a fronte di 305 lavoratori attualmente impegnati a garantire il servizio idrico e di depurazione nel territorio agrigentino, prevede una pianta organica di sole 203 unità. 

L’Ati questa mattina ha inoltrato un comunicato escludendo la possibilità che il nuovo piano d’ambito preveda esuberi e licenziamenti. Mercoledì i sindaci torneranno a riunirsi in assemblea. 

La Gestione commissariale, sempre nel luglio scorso, aveva smentito voci su nuove possibili assunzioni che erano circolate e che qualcuno ipotizzava all’interno del documento, e con riferimento al suddetto documento scriveva “…documento esaminato con i sindacati, e dagli stessi in linea di massima condiviso, – costituisce solo teorica configurazione di un organico funzionale dell’azienda, non certo di una immutabile pianta organica, coerente alle riscontrate esigenze operative della complessiva e unitaria gestione del servizio nell’intera provincia, come disegnata e voluta, ancorché a vario titolo illegittimamente inattuata, dalle norme vigenti”. Il passaggio fondamentale di quanto dicono i Commissari, secondo i sindacati e i lavoratori, sarebbe questo “configurazione di un organico funzionale dell’azienda … coerente alle riscontrate esigenze operative della complessiva e unitaria gestione del servizio nell’intera provincia“.

Il segretario Cgil Buscemi: “Chiediamo un incontro col Prefetto di Agrigento per fare chiarezza rispetto al futuro del servizio prima ancora del futuro dei lavoratori. Parlando di servizio integrato degno di questo nome ci si renderà conto con facilità che questo piano d’ambito che, seppur in prospettiva, parla comunque di 203 unità di personale. E’ aberrante che tutti i lavoratori, che fanno parte di un unico ramo di azienda del servizio, abbiano due contratti collettivi nazionale del lavoro. Ciò è stato fatto per risparmiare e produrre utili ai danni dei lavoratori. Da ora in poi ci dobbiamo misurare con i lavoratori, tutti dentro questo nuovo consorzio che andrà a nascere. Non c’è motivo di vertenza ma se qualcuno ci viene a dire che questi lavoratori devono andare a casa per essere sostituiti da altri questo non lo permetteremo. I cittadini hanno pagato per formare questi lavoratori.”

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