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Migranti morti assiderati a Lampedusa, disposto incidente probatorio

Verranno sentiti in aula 5 migranti sopravvissuti allo sbarco in cui persero la vita 7 bengalesi

Pubblicato 2 anni fa

Incidente probatorio per sentire in aula cinque migranti dei 287 superstiti dello sbarco, avvenuto lo scorso 25 gennaio a Lampedusa, in cui morirono assiderati 7 giovani bengalesi. A disporlo e’ stato il gip Stefano Zammuto su richiesta dei pubblici ministeri Paola Vetro e Gloria Andreoli che indagano sull’episodio e che, un mese fa, hanno disposto il fermo di un trentanovenne egiziano, gravemente indiziato di essere lo scafista dell’imbarcazione. L’indagato dovra’ rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio colposo plurimo. L’egiziano, peraltro, era gia’ stato condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il mezzo, secondo le prime ricostruzioni, era partito dalle coste libiche ed era stato affidato a “professionisti” egiziani. Alcuni migranti superstiti hanno dato ai poliziotti della squadra mobile delle indicazioni che hanno consentito di identificare Mohamed Said Said come scafista del mezzo. La procura, adesso, prova a sentirli per cristalizzare la prova, utilizzabile in un eventuale dibattimento, ed evitare che i testimoni possano far perdere le proprie tracce prima del processo.

L’udienza e’ stata aggiornata al 2 aprile. Due dei migranti (assistiti da un difensore, l’avvocato Fabio Inglima Modica, in quanto clandestini e quindi “indagati di reato connesso”) si sono avvalsi della facolta’ di non rispondere. Per altri due e’ stato necessario nominare un interprete. Nella prossima udienza sara’ sentito pure il quinto testimone bengalese che e’ stato rintracciato in una struttura di accoglienza di Perugia.

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