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Nuova stretta in Sicilia: tamponi a tappeto ai sanitari e a chi rientra

Scatta l’ulteriore stretta delle misure anti-coronavirus. Un “uno-due”, quello del governo Musumeci che prova a contenere l’atteso picco dei contagi, stimato tra fine marzo e inizio aprile. In particolare, sul fronte dei tamponi rinofaringei riservati ai professionisti della sanita’, e’ stato stabilito che si procedera’ secondo un preciso ordine di priorita’. Subito il test per […]

Pubblicato 4 anni fa

Scatta l’ulteriore stretta delle misure anti-coronavirus. Un “uno-due”, quello del governo Musumeci che prova a contenere l’atteso picco dei contagi, stimato tra fine marzo e inizio aprile. In particolare, sul fronte dei tamponi rinofaringei riservati ai professionisti della sanita’, e’ stato stabilito che si procedera’ secondo un preciso ordine di priorita’. Subito il test per il personale ospedaliero, come stabilito dall’ordinanza resa nota ieri, coinvolto nella gestione del Covid-19, ma anche per i medici e gli operatori dell’emergenza sanitaria (compresi tutti gli operatori della Seus). A seguire ci saranno i professionisti di Medicina generale, i pediatri di libera scelta e il personale dei Presidi di continuita’ assistenziale e, infine, le Direzioni strategiche aziendali. Le analisi dei tamponi verranno condotte da laboratori pubblici e privati. Definiti i criteri di quarantena per quanti sono rientrati in Sicilia dallo scorso 14 marzo, che dovranno restare in isolamento obbligatorio e non potranno ricevere visite. L’accesso alle abitazioni e’ consentito, invece, alle badanti e ovviamente al personale sanitario, purche’ vengano adottate tutte le precauzioni e le cautele utili a evitare il contagio. Viene, infine, stabilito che a ridosso della conclusione del termine di quarantena, i cittadini in isolamento dovranno essere sono sottoposti al test del tampone rinofaringeo per constatare l’eventuale guarigione.

Coloro che sono positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare dovranno comunicare le proprie condizioni di salute al medico di famiglia e al dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di riferimento, secondo precise cadenze temporali, oltre che segnalare anche i nominativi dei propri conviventi, che saranno inseriti in un elenco redatto dalle Asp e trasmesso alle prefetture competenti per territorio. Nell’ordinanza viene chiarito che nessun test rapido sul Coronavirus e’ autorizzato fino a eventuali diverse valutazioni del Comitato tecnico-scientifico nazionale istituito presso l’Unita’ di crisi. I laboratori accreditati con il Ssr che dovessero praticare esami non autorizzati, secondo le linee guida dettate dall’Istituto superiore di sanita’, verra’ avviato il procedimento amministrativo di decadenza dall’accreditamento. Un articolo dell’ordinanza e’ dedicato alle aree di servizio e alle stazioni di rifornimento di carburante. In queste e’ consentita l’apertura dei bar solo se collocate lungo la rete autostradale e nelle strade extraurbane principali. Se si trovano, invece, nelle strade extraurbane secondarie l’orario e’ limitato, tutti i giorni, dalla 6 alle 18. Chiusi i locali collocati nei tratti stradali che attraversano i centri abitati. 

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