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Omicidio Lupo, il Riesame conferma il carcere per Barba

Rigettato il ricorso della difesa

Pubblicato 4 anni fa

I giudici del Tribunale del Riesame di Palermo (Alessia Geraci, Simona Di Maida e Rocco Cocilovo) hanno rigettato la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico di Giuseppe Barba, 66 anni, ex suocero dell’ex presidente del Consiglio comunale di Favara, Salvatore Lupo di 45 anni, assassinato nel pomeriggio di Ferragosto all’interno di un bar con tre colpi di pistola.

Confermata, dunque, la misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, che trattiene il 66enne all’interno del carcere “Petrusa” di Agrigento peraltro sollecitata in udienza dai pubblici ministeri Paola Vetro e Chiara Bisso.

Un delitto quello di Lupo che sin da subito aveva fatto risaltare un movente plausibile, ossia dissapori e odio originati dalla separazione tra la figlia del presunto assassino, Maria, detta Giusi, e la vittima. Poi, la difficilissima partita della divisione dei beni, un’aggressione subita da Barba in piazza, davanti a tutti ad opera di Lupo, avrebbero fatto maturare l’idea della vendetta. Ed oltre al movente, anche gli accertamenti tecnici avrebbero inchiodato il 66enne favarese.

Il difensore di Barba, l’avvocato Salvatore Pennica, aveva chiesto ai giudici di annullare il provvedimento restrittivo sostenendo, fra le altre cose, una serie di vizi di forma che avrebbero reso nulli gli accertamenti scientifici in quanto eseguiti “in un contesto pieno di contaminazioni”.

Giuseppe Barba sarebbe stato tradito dalle immagini di un video, estratto dalle telecamere di un impianto di videosorveglianza, che immortala la sua Fiat Panda mentre effettua un tragitto nella direzione della via IV novembre, dove, in un bar, e’ stato commesso l’omicidio. Proprio su quell’auto, grazie all’esame dello Stub, sono state trovate – sul volante in particolar modo – tracce di polvere da sparo che avrebbero confermato i sospetti dei carabinieri tanto da fare scattare, il 9 settembre, il fermo della Procura.

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