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Raid nelle campagne di Ravanusa, tranciati tiranti di un vigneto 

A fare la scoperta è stato il proprietario del terreno a cui non è rimasto altro che denunciare il danneggiamento ai carabinieri

Pubblicato 1 mese fa

Raid in contrada Furiana, nelle campagne di Ravanusa. Ignoti malviventi hanno tranciato i tiranti di un vigneto di proprietà di un 74enne. Il danno quantificato è di circa mille euro ma – non essendo periodo di vendemmia – il raccolto non ha subito gravi conseguenze.

A fare la scoperta è stato il proprietario del terreno a cui non è rimasto altro che denunciare il danneggiamento ai carabinieri della locale stazione. Al via le indagini dei militari dell’Arma per dare un volto ai responsabili. Raid del genere sono piuttosto frequenti nell’agrigentino. Non è la prima volta, infatti, che si verificano episodi simili. 

LA NOTA DEL SINDACO PITROLA

“Sono profondamente indignato per quanto accaduto nelle campagne del nostro territorio: mani vigliacche e criminali hanno tranciato i tiranti di un vigneto di uva Italia, un gesto vile che porta con sé un messaggio chiaro e inaccettabile — un tentativo di intimidazione, un avvertimento mafioso per imporre il pizzo”, così il sindaco di Ravanusa, Giuseppe Pitrola che condanna il gesto e ringrazia chi ha deciso di denunciare e di non girarsi dall’altro lato. “A chi lavora la terra con fatica e dignità, va tutta la mia solidarietà. Dietro ogni grappolo d’uva ci sono mesi di lavoro, di problemi di acqua, grandine, piogge estive, di malattie delle piante, di anticipi di spese per operai, attrezzature e materiali di consumo, di mani sporche di terra, di investimenti, del problema della grande distribuzione che decide se il tuo lavoro verrà ripagato o meno fissando il prezzo del tuo sudore. C’è la speranza di famiglie intere che vivono del frutto della loro terra. A questo imprenditore voglio dire grazie. Grazie per non esserti voltato dall’altra parte. Grazie per aver trovato il coraggio di denunciare, per aver scelto la strada più difficile ma più giusta. Il tuo gesto è un segnale di speranza per tutti noi”, dice il primo cittadino. “E a chi si ostina a usare la paura come strumento di potere, voglio lanciare un appello: fermatevi, è ai vostri cuori che parlo. Siete ancora in tempo per redimervi, per scegliere la parte giusta e lavorare insieme per dare un futuro migliore ai nostri e ai vostri figli. Continuando su questa strada, non farete altro che contribuire alla morte definitiva del nostro territorio. Un territorio che ha già dato troppo, che è stato saccheggiato per decenni, ma che oggi con l’inarrestabile spopolamento e impoverimento, non può più permetterselo. Ravanusa è stanca, ma non si arrende. E noi, insieme, continueremo a difenderla”, ha concluso.

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