Cammarata

Cammarata, ecco il formaggio di qualità creato con l’uso dell’alta tecnologia

Al via il progetto "Traiprol@c", ideato e sviluppato da "Arancia-Ict Srl", con la cooperativa agricola zootecnica "Tumarrano" di Cammarata

Pubblicato 6 mesi fa

Una crescenza e un formaggio italico, una specie di ‘brie’ con crosta esterna leggermente ruvida e morbido all’interno, prodotti da latte ovino. Una novità che si deve alla tecnologia informatica all’avanguardia realizzata per supportare le aziende lattiero casearie siciliane nella produzione di prodotti con standard qualitativi sempre più elevati, grazie al progetto “Traiprol@c”, ideato e sviluppato da “Arancia-Ict Srl”, con la cooperativa agricola zootecnica “Tumarrano” di Cammarata (Agrigento), la società cooperativa “il Caciocavallo” di Belmonte Mezzagno (Palermo) e l’università di Palermo, finanziato dalla Regione Siciliana con 1.527.886,00 euro di risorse Po Fesr 2014-2020, nell’ambito del sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese, su un costo totale di 1,8 mln.

Un sistema di certificazione e autenticazione avanzato, basato su sensori per il monitoraggio in tempo reale di alcuni parametri del latte, gestito in modalità “SaaS – Software as a Service” e attraverso web e mobile app, che monitora flussi informativi di diversa provenienza e poi li elabora, offrendo anche al consumatore varie informazioni, dalle etichette ai portali per la vendita online. La parte del sistema Ict è stata sviluppata dalla software house siciliana “Arancia Ict”, che ha creato una vasca con tanti sensori chiamati a trasmettere istante per istante tutti i dati.

“C’è un sistema di controllo costante dei parametri del latte – dice Giuseppe Ammavuta, dirigente dell’assessorato attività produttive – Traiprol@c si colloca nell’ambito della specializzazione intelligente dell’agroalimentare”. Prima di arrivare all’applicazione nelle aziende, sono stati condotti test nei laboratori dell’università. “Abbiamo guardato alle esigenze del settore – spiega Maria Teresa Sardina, responsabile scientifico – con l’idea di proporre prodotti sempre nuovi nel rispetto della tradizione e della tipicità siciliane”. Le due aziende partner hanno seguito gli schemi di caseificazione messi a punto dai microbiologi di Unipa ottenendo apprezzamenti da coloro che hanno provato i formaggi. “Produciamo da anni prodotti caseari – dice Antonino Santangelo dell’azienda ‘il Caciocavallo’ – ma grazie a “Traiprol@c” abbiamo creato una crescenza con latte di pecora, che è una novità, perché sul mercato di solito si trovano crescenze di latte vaccino, oltre a un italico, pure di ovino. Prodotti innovativi e di nicchia, fatti con latte siciliano che hanno bisogno di una produzione da pascolo per una migliore qualità e che riavremo in produzione da metà novembre in avanti. Sono molto piaciuti a ristoranti con menù ‘nouvelle cuisine’ e pizzerie che propongono pizze gourmet”. Dalla sperimentazione alla diffusione della tecnologia, però, il passo è lungo. “C’è una sorta di diffidenza da parte di alcune aziende – osserva Baldassarre Portolano, professore del dipartimento di scienze agrarie, alimentari – perché molti pensano che siano controlli ‘tout court’ sulle aziende. Invece, sono controlli e verifiche per il miglioramento della qualità e della tracciabilità dei formaggi che finiranno sulle tavole dei consumatori e che puntano a rendere le aziende più competitive”

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