Cammarata

Cammarata, inaugurata “La casa di Stefy”: uno spazio dedicato ai diversamente abili

L’iniziativa permetterà ai ragazzi diversamente abili di dedicarsi ai laboratori di ceramica, falegnameria, corniceria, stamperia, cucina, attività sportive

Pubblicato 6 mesi fa

È proprio vero che i sogni se ci si crede si realizzano. Ed il sogno dei ragazzi eccezionalmente abili dell’Arca onlus si è oggi concretizzato, infatti, il 21 ottobre 2023 sono stati inaugurati, dopo anni di attese e impegno, il Centro diurno “La Casa di Stefy” e il Centro Ludico “Batticinque” a Cammarata di fronte a un pubblico numerosissimo. Prima della benedizione e del taglio del nastro, tanti gli interventi sul palco coordinati da una presentatrice di eccezione la Professoressa Irene Catarella, da sempre collaboratrice dell’Associazione che ha ricordato a tutti come i ragazzi dell’Arca rendano il mondo più bello e come Stefania Di Spoto, a cui il Centro diurno è dedicato, e Concetta Di Piazza sorridano dal cielo felici della doppia inaugurazione.

Centro propulsore dell’Arca onlus con il suo incessante e quotidiano lavoro, Caterina De Santis ha ringraziato tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione di questo sogno riguardante sia la ristrutturazione dei locali che la costruzione di un ascensore esterno che permetterà anche a chi non deambula bene di potere accedere ai diversi piani dell’edificio e quindi alle varie attività proposte, ma soprattutto Reno Tambuzzo Presidente della Cooperativa Santa Maria di Gesù che si spende per i ragazzi ogni giorno mettendo a disposizione le sue competenze e la sua professionalità. L’intervento della De Santis è stato seguito da quello della portavoce dei ragazzi dell’Arca la travolgente Roberta Lupo che ha continuato con i ringraziamenti e ha messo in evidenza la voglia di fare e di creare che tutti loro hanno nel cuore, invitando i presenti a continuare a sostenerli.

L’Assessore di Cammarata Vincenzo Russotto e il Sindaco di San Giovanni Gemini Dino Zimbardo hanno lodato l’iniziativa che permetterà ai ragazzi diversamente abili di dedicarsi ai laboratori di ceramica, falegnameria, corniceria, stamperia, cucina, attività sportive grazie al Centro diurno, ma anche ai bambini dai 3 agli 11 anni di dedicarsi a laboratori creativi, giochi educativi, letture di fiabe, scrittura creativa, canto e ballo, laboratori di cucina sempre grazie a del personale specializzato e, in qualche attività, potranno essere affiancati dai ragazzi dell’Arca; inoltre i bambini potranno richiedere il doposcuola e l’organizzazione di feste di compleanno. Anche il Parroco dell’Unità Pastorale di San Vito Martire e Maria Santissima Cacciapensieri Don Giovanni Gattuso ha lodato il lavoro dei volontari dell’Arca ed evidenziato il valore dei ragazzi che ne fanno parte. Il sogno è iniziato ed è continuato grazie a numerosi benefattori, a partire dai Frati Minori di Sicilia che hanno donato la struttura e per i quali è intervenuto sul palco il Ministro Provinciale Fra Antonino Catalfamo che in modo toccante, parlando anche a nome di Fra Vincenzo Bruccoleri che lo ha accompagnato e che ha sempre curato i rapporti con l’associazione, ha definito i destinatari della Casa di Stefy come coloro i quali assomigliano di più a Cristo e ha, quindi, ribadito come i frati non se ne siano mai andati da quel luogo perché nei ragazzi dell’Arca è viva la presenza di Gesù. È stata la volta, poi, della prima benefattrice storica, definita dalla presentatrice Catarella “madrina dell’Arca”, l’Onorevole Margherita La Rocca Ruvolo che ha definito l’Associazione L’Arca e il Centro Diurno come un’eccellenza, come un luogo di bellezza che dovrebbe essere portato a modello per far sì che si capisca fino in fondo che cosa vuol dire sentirsi famiglia. L’Onorevole ha ricordato che c’è ancora una parte dell’edificio da ristrutturare e ha invitato a fare sinergia tra le Associazioni per potere realizzare e portare avanti i progetti. Altro benefattore storico è stato il Presidente dell’Associazione A cuore aperto Professore Giuseppe Ruvolo, marito dell’Onorevole Margherita La Rocca, che sul palco ha ricordato come per costruire e creare bene occorre un binomio vincente tra la capacità di sognare e i benefattori che sposano e incentivano con il loro contributo queste nobili cause. In rappresentanza della Fondazione Zimbardo Luczo, altra benefattrice storica, ha parlato il Dottor Pasquale Mimmo Marino che ha ricordato la sinergia sempre viva tra l’Associazione e la Fondazione, ma soprattutto il valore degli operatori dell’Arca che nel corso degli anni hanno dedicato e continuano a dedicare il loro tempo ai ragazzi eccezionalmente abili. Tra i benefattori più recenti il gruppo bancario internazionale Unicredit per la quale il Vice Area Manager della zona di Agrigento Dottor Giuseppe Butera è intervenuto dichiarando come l’Unicredit sia da sempre vicina alle esigenze del territorio e promuova la Carta etica secondo cui il due per mille di tutte le spese sostenute dai clienti va a confluire in un fondo che viene destinato a finanziare e sostenere le associazioni con scopi socialmente utili come è stato fatto per l’Arca i cui operatori lavorano con amore. Anche le Confcooperative di Sicilia hanno contribuito alla realizzazione dell’ascensore del Centro diurno La Casa di Stefy, infatti, in loro rappresentanza ha parlato il Presidente Antonio Matina che ha spiegato come grazie a un Fondo sviluppo dove vanno a confluire il 3% degli utili di bilancio di tutte le cooperative esse stesse sostengono iniziative nobili come quelle dell’Arca, ribadendo la forza della cooperazione sociale che non si deve fermare e deve continuare a sostenere e aiutare chi vuole fare bene. In rappresentanza dell’ultima benefattrice la Fondazione di Comunità Agrigento Trapani è salito sul palco il suo Consigliere Dottor Diego Guadagnino che ha spiegato come la Fondazione nasca per accompagnare iniziative imprenditoriali finalizzate a dare risposte ai bisogni del territorio e della comunità facendo rete, creando legami con altre realtà così come sono riusciti a fare con la Fondazione Vismara di Milano per aiutare L’Arca. Lo psicologo Domenico Pullara affetto da disabilità ha sensibilizzato, poi, sull’abbattimento delle barriere e sul credere nelle persone eccezionalmente abili capaci di fare grandi cose se messi nelle condizioni giuste. Ultimo intervento la commovente lettura della Dottoressa Rena Mangiapane di un brano scritta da lei stessa e dedicato alle famiglie e soprattutto alle mamme dei bambini speciali.

C’è stata infine una bella sorpresa: i ragazzi dell’Arca sono saliti sul palco e hanno cantato una canzone sulla disabilità guidati dalla cantante Emily Carta. Il pubblico li ha ringraziati con scroscianti applausi. Fra Antonino Catalfamo e Fra Vincenzo Bruccoleri hanno, quindi, proceduto alla benedizione dei locali tra l’entusiasmo di tutti soprattutto dei ragazzi dell’Arca che hanno tagliato insieme il nastro. Gli intervenuti hanno poi degustato un ricco buffet dolce e salato preparato dalle mamme dei ragazzi dell’Arca e sostenuto dal Panificio Gesù Nazareno, dal Panificio Giacomo Zimbardo, da Maxi Food di Giò e dall’Angolo dei Sapori. La torta, invece, è stata offerta dalla Pasticceria Leto. Chi ha voluto ha potuto visitare i locali appena inaugurati. 

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