Cronaca

Polizia scopre casa di riposo abusiva: responsabile denunciata e struttura sequestrata

Al controllo del territorio della Polizia di Stato non è sfuggito ciò che nell’ultimo periodo aveva vissuto in clandestinità sulle strade di Brancaccio: una struttura “fantasma” adibita a casa di riposo, in via Messina marine. La segnalazione di “anziano in escandescenze”, giunta al numero unico di emergenza, “raccolta” e “sviluppata” dai poliziotti del Commissariato di […]

Pubblicato 4 anni fa

Al controllo del
territorio della Polizia di Stato non è sfuggito ciò che nell’ultimo periodo
aveva vissuto in clandestinità sulle strade di Brancaccio: una struttura
“fantasma” adibita a casa di riposo, in via Messina marine.

La segnalazione di
“anziano in escandescenze”, giunta al numero unico di emergenza, “raccolta” e
“sviluppata” dai poliziotti del Commissariato di P.S. “Brancaccio” è servita ad
accertare una lunga sequenza di illeciti, amministrativi e penali che, in
ultima analisi, hanno pregiudicato il diritto alla salute di una decina di anziani
ospiti della struttura in questione.

L’altro ieri mattina, è
stata segnalata la presenza su strada, in via Messina marine di un
ultranovantenne, in pigiama e vestaglia, intento a gridare ed a sottrarsi alla
presa di due donne che volevano riportarlo all’interno di un locale nei pressi.

Gli agenti, dopo averlo
tranquillizzato ed essersi accertati delle sue condizioni di salute, hanno
appreso dalla viva voce delle donne, accreditatesi, dopo qualche tentennamento
e risposte elusive, quali  “dipendenti”
di una casa famiglia, che l’anziano fosse “ospite” di una struttura di
accoglienza lì ubicata da alcuni mesi.

Tali dichiarazioni, non
supportate da alcuna certificazione, hanno dato il via ad una lunga serie di
riscontri e verifiche condotti dagli agenti sotto ogni profilo, amministrativo,
penale e sanitario, unitamente alla Polizia municipale e a personale dell’Asp
di Palermo.

Sarebbe stata la stessa
“responsabile” della struttura, convocata e subito giunta in via Messina marine
ad ammettere di avere allestito, in assoluta clandestinità, una casa di
ospitalità per pazienti anziani, alcuni affetti da patologie croniche e
degenerative, ricavando gli alloggi all’interno di due appartamenti.

Le due unità abitative
erano state trasformate in un ambiente unico attraverso l’abbattimento di una
parete divisoria ed erano state ricavate 6 stanze che ospitavano 13 posti letto
ed 11 anziani; le finestre del prospetto di via Messina marine venivano tenute
perennemente sbarrate, facendo pertanto apparire dall’esterno la struttura
disabitata e privando, al contempo, gli “ospiti” presenti in quelle stanze di
luce naturale.

Gli anziani che, come
certificato da personale dell’Asp, sono risultati “bisognosi di cure socio
assistenziali” sono stati riaffidati ai familiari in attesa di essere ri-protetti
in strutture idonee e, stavolta, accreditate.

La titolare è stata
denunciata per la violazione dell’articolo 109 del T.U.L.P.S. e per il reato di
abbandono di incapaci.

La struttura è stata
invece sottoposta a sequestro preventivo.

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