Cultura

“Il Malato immaginario” apre la stagione teatrale del Palacongressi, Aronica: “Un’offerta culturale per il territorio”

Il primo spettacolo ha entusiasmato e divertito il pubblico

Pubblicato 1 ora fa

E’ un Palacongressi pieno in ogni ordine di posto quello che ha accolto ieri sera l’apertura della stagione teatrale “Riflessi Culturali”.

Primo spettacolo, il “Malato immaginario” di Moliere, ha entusiasmato e divertito il pubblico anche grazie all’innovativo adattamento e con la regia di Salvo Ficarra e le musiche di Lello Analfino e soprattutto alla grande prova attoriale di Angelo Tosto.

“Siamo felicissimi, è stata una serata memorabile – commenta il direttore artistico della rassegna Gaetano Aronica -. Abbiamo aperto la stagione nel migliore dei modi con uno spettacolo colto ma anche comico, ma ovviamente non finisce qui. Abbiamo altre tre date almeno sino alla fine dell’anno: il 20 di novembre andrà in scena “Il sindaco Pescatore”, uno spettacolo straordinario dove Ettore Bassi a cui teniamo molto proprio per dimostrare ancora una volta che l’impegno civile fa parte del nostro lavoro. Dopodiché, passeremo a due spettacoli incredibili, di gran respiro e con allestimenti davvero importanti. Uno, il 2 di dicembre è il “Fu Mattia Pascal”, con la regia di Marco Tullio Giordana, regista de “I 100 passi” e de “La meglio gioventù”. Uno spettacolo davvero ‘cinematografico’ con un grande Geppy Gleijeses che sta riscuotendo un grandissimo successo. Dopo avremo invece il Macbeth, l’11 di dicembre, con la regia di Daniele Pecci e con Daniele Pecci e Sandra Toffolatti. Si tratta di certo una delle tragedie di William Shakespeare più note e che affronta un tema, quello dell’avidità di potere fin troppo attuale. Ringrazio il direttore del Parco Archeologico Roberto Sciarratta che sta offrendo al nostro territorio un incredibile ventaglio di possibilità creative e culturali che rimarranno, credo, impresse nel tempo”.

“Come molte opere di Molière, questo ‘Malato immaginario’  sembra scritto veramente l’altro ieri – commenta Angelo Tosto -. In questo caso, l’autore si scaglia non contro la medicina ma contro i ciarlatani della medicina, che fra l’altro abbondavano allora ma anche oggi: si leggono notizie di gente che si spaccia per chissà che e combina danni. Ecco, lo spettacolo parla di questo, parla di un malato immaginario che è alle prese con diversi personaggi che gli spillano soldi a non finire. E mi pare, insomma, storia di oggi”.

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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