Favara

Favara, “Gli esclusi” e i “misteri del sud” (gallery)

Sono andato a vedere l’altra sera al Teatro san Francesco di Favara il musical “Gli esclusi”  messo in scena, scritto e diretto, dalla docente Arianna Vassallo e dai suoi ragazzi del Liceo Martin Luther King. Un testo che avevo esaminato come componente la giuria del concorso internazionale “Uno nessuno centomila” e che avevo proposto tra […]

Pubblicato 5 anni fa

Sono andato a vedere l’altra sera al Teatro san
Francesco di Favara il musical “Gli esclusi” 
messo in scena, scritto e diretto, dalla docente Arianna Vassallo e dai
suoi ragazzi del Liceo Martin Luther King.

Un testo che avevo esaminato come componente la giuria del concorso internazionale “Uno nessuno centomila” e che avevo proposto tra i primi premi. La giuria, poi, a maggioranza gli ha assegnato il “Premio alla creatività”. Un premio che dopo aver visto lo spettacolo mi è sembrato un po’ riduttivo per una realizzazione che si inserisce e fa esplodere questa nostra temperie di pazzesche contraddizioni. E non è un caso se “Gli esclusi” sia stato scritto  nella aule di una scuola di Favara, paese di non pochissime contraddizioni come tanti delle nostre contrade. Un testo che ancora non ha trovato, come a Palermo, un qualche funzionario scolastico in vena di compiacenze per saltare sul carro del vincitore e soprattutto nessun critico letterario pronto a storcere il muso perché “Notre Dame de Paris” di Victor Hugo sia stata presa a pretesto per raccontare accoglienza e integrazione cambiando addirittura il finale tragico dell’opera francese in happy end e mescolandola alla lezione pirandelliana del “pupo io, pupo lei”, della “corda civile e della  corda pazza” e dall’”Enrico IV”.

Altro che storia dei ragazzi palermitani e della prof. Dell’Aria, qui il sovvertimento è totale e davvero può essere una fortuna (spiegabilissima) che questo avvenga nella Favara retta dal sindaco pentastellato Alba, presente doverosamente allo spettacolo  che ha ricevuto “decine” di applausi a scena aperta. Le musiche sono tratte dal Riccardo Cocciante del noto musical “Notre Dame” e che qui vengono eseguite e cantate dalle straordinarie voci di ragazzi come Gabriele Puma, Vincenzo Patti, Chiara Rizzo, Giovanni Sutera Sardo, Dalila Bongiorno e Valentina Virone (narratrice).

I costumi sono
stati allestiti dalla stessa Vassallo
e da Giada Attanasio. Lo stesso per
le coreografie create da Vassallo e
da un gruppo di ballerine acrobate: Dalila
Ferula, Asia
Crapanzano, Beatrice
Cenci, Samanta La Rocca, Marzia Villa, Alice Scalia
e Flavia D’Anna. C’è anche una canzone finale composta da Chiara Rizzo e le cui parole non
lasciano dubbi sul significato e le intenzioni dello spettacolo:”Vieni anche tu a scoprire i misteri del
sud, vieni anche tu a innamorarti di un cielo più blu, vieni anche tu dove il
timore di restare giù, vieni qua giù dove il confine lo decidi tu”.

In questo
musical Palermo c’entra tutta con la
sua Cattedrale stampigliata sul fondo scena e c’entrano tutte le conseguenze
sociali della diversità. Ed è lo stesso crogiuolo di salutari contraddizioni che
stiamo vivendo da nord a sud: i porti sono chiusi ma Lampedusa è aperta agli sbarchi nonostante la maggioranza abbia
votato Lega mentre lo stesso accade nella
Riace del sindaco Lucano e altre contraddizioni sono
esplose nella Palermo “città della
cultura” del sindaco Orlando. Cosa
stia accadendo non finiremo di chiedercelo per un bel po’.

Benedetto Croce avvertiva di essere sempre
vigili e, guarda caso, l’altro giorno la stessa Merkel  suggeriva maggiori
attenzioni ai “fantasmi del passato”.

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