Giudiziaria

“Calunniò suo ex avvocato”: testi “smontano” falso pentito Tuzzolino

E’ ripresa ieri l’udienza del processo a carico dell’architetto Giuseppe Tuzzolino, ex collaboratore di giustizia,  finito sul banco degli imputati per il reato di calunnia nei confronti del suo ex avvocato Salvatore Pennica. Quest’ultimo è stato accusato dal falso pentito di aver ricevuto una chiavetta Usb con all’interno materiale “scottante” e di valore investigativo. In […]

Pubblicato 5 anni fa

E’ ripresa ieri l’udienza del processo a carico dell’architetto Giuseppe Tuzzolino, ex collaboratore di giustizia,  finito sul banco degli imputati per il reato di calunnia nei confronti del suo ex avvocato Salvatore Pennica.

Quest’ultimo è stato accusato dal falso pentito di aver ricevuto una chiavetta Usb con all’interno materiale “scottante” e di valore investigativo. In seguito a queste dichiarazioni l’avvocato Pennica ha anche subito perquisizioni e accertamenti fiscali senza mai concreti riscontri a supporto di tali accuse. 

Tuzzolino, arrestato per la prima volta per una truffa legata alle concessioni edilizie a Palma di Montechiaro, è stato al centro di controversie giudiziarie nel corso degli ultimi anni: da collaboratore di giustizia che avrebbe potuto far prendere Matteo Messina Denaro a falso pentito arrestato nei mesi per calunnia nei confronti dell’ex procuratore Ignazio De Francisci ed espulso dal programma di protezione. 

Ieri in aula sono comparsi altri testimoni. Fra questi anche due magistrati che in passato si sono occupati del “caso Tuzzolino” e che hanno descritto i momenti seguenti all’inizio della collaborazione dell’architetto: “Era logorroico, bipolare. Tra le stupidate che diceva qualche spunto investigativo poteva emergere ma nella vicenda Pennica ha detto tante falsità.”

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