Canicattì

Canicattì, tentato omicidio Curto: acquisite lettere sequestrate in carcere

Nuova udienza del processo scaturito dal tentato omicidio nei confronti di Vincenzo Curto,colpito da due colpi di arma da fuoco il 26 giugno 2016. Sul banco degli imputati siede Gianluca Scaccia che, secondo l’impianto accusatorio, avrebbe esploso due colpi di arma da fuoco all’indirizzo di Curto ferendolo all’addome. Secondo gli inquirenti alla base della vicenda […]

Pubblicato 5 anni fa

Nuova udienza del processo scaturito dal tentato omicidio nei confronti di Vincenzo Curto,colpito da due colpi di arma da fuoco il 26 giugno 2016. Sul banco degli imputati siede Gianluca Scaccia che, secondo l’impianto accusatorio, avrebbe esploso due colpi di arma da fuoco all’indirizzo di Curto ferendolo all’addome. Secondo gli inquirenti alla base della vicenda ci sarebbe un movente passionale sfociato in un regolamento di conti. 

Questa mattina in aula il racconto dell’ispettore superiore Bordino che ha riferito sull’intuizione investigativa avuta che ha permesso di risalire all’odierno imputato: “Avevo già seguito in passato la vicenda perché la moglie di Curto (poi divenuta compagna di Scaccia) presentò una denuncia per maltrattamenti nei confronti del marito. Poi una sera mentre stavo andando a prendere delle pizze – racconta l’ispettore – ho visto parlare in auto Scaccia con l’ex compagna del Curto. Quando poi è avvenuta la sparatoria ho ricollegato e ci siamo messi alla ricerca di Scaccia. Davanti l’abitazione in cui risiedeva mi sono accorto dell’ogiva e di una traccia di sangue”. 

L’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Alessandra Russo, ha prodotto al termine dell’udienza alcune lettere, frutto della corrispondenza tra Scaccia e la donna, sequestrate in carcere. Il processo si celebra avanti il collegio di giudici presieduto da Gianfranca Claudia Infantino con a latere Katia La Barbera e Giuseppa Zampino. L’imputato è difeso dall’avvocato Angela Porcello. Si torna in aula il 27 maggio giorno in cui dovrebbe essere sentita la vittima dell’agguato. 

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