Droga nell’agrigentino, annullate altre due ordinanze nell’inchiesta Piramide
Le motivazioni dei rispettivi provvedimenti adottati saranno rese note entro 45 giorni
Il tribunale del Riesame ha annullato altre due ordinanze di misura cautelare nei confronti di altrettanti indagati coinvolti nell’inchiesta “Piramide” – eseguita dai carabinieri lo scorso 26 dicembre – facendo luce su un traffico di droga tra Agrigento, Canicatti’, Racalmuto, Grotte, Favara, e i comuni di Gela e San Cataldo nel nisseno.
Il tribunale della Libertà, presieduto da Simona Di Maida, ha annullato l’ordinanza del divieto di dimora nei confronti di Alessandro Meli, 40 anni di Agrigento, difeso dall’avvocato Teresa Alba Raguccia. Ordinanza annullata anche nei confronti di Gianluca Taibi, 42 anni di Racalmuto. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Ninni Giardina, era finito agli arresti domiciliari insieme ad altre sei persone.
Le motivazioni dei rispettivi provvedimenti adottati saranno rese note entro 45 giorni. L’attività investigativa iniziata nel maggio 2019, coordinata dal maggiore Marco La Rovere che è a capo della compagnia dell’Arma di Agrigento, è stata avviata per contrastare il massiccio flusso di cocaina che dalla provincia giungeva sulle piazze di spaccio di Agrigento. L’operazione ha portato all’arresto di 7 persone e altre 19 risultano indagate.