Giudiziaria

Droga tra Agrigento, Licata e Canicattì: 7 imputati scelgono il rito abbreviato 

Un traffico di droga che si sarebbe esteso tra la Città dei Templi, Canicattì, Licata e Ravanusa

Pubblicato 1 anno fa

In sette scelgono il rito abbreviato che, in caso di condanna, prevede lo sconto di un terzo della pena. Altri quattro imputati, invece, proseguono con l’udienza preliminare che riprenderà il prossimo 8 marzo con la requisitoria del sostituto procuratore della Dda di Palermo Alesia Sinatra. Sarà il gup Cristina Lo Bue a decidere sul loro eventuale rinvio a giudizio. 

È entrata nel vivo l’udienza preliminare nei confronti di 11 persone coinvolte a vario titolo in un’inchiesta antidroga considerata una costola investigativa della più nota indagine “Vultur”, che ha fatto luce sulle dinamiche della famiglia mafiosa di Camastra e che ha portato a quattro condanne in primo e secondo grado.  

In sette hanno scelto il rito abbreviato: si tratta di Rosario Orazio Cavallaro, 65 anni di Ravanusa; Filippo D’Oro di Favara; Elio Magrì, 59 anni di Castrofilippo; Sonia Privitera, 42 anni di Catania; Andrea Spiteri, 52 anni di Licata; Luigi Generoso, 56 anni di Licata; Natale Vinciguerra, 42 anni di Catania.

Per altri quattro prosegue l’udienza preliminare: Angelo Allegro, 69 anni di Naro; Salvatore Allegro, 39 anni di Naro; Michele Curcio, 54 anni di Canicattì; Salvatore Nobile, 55 anni di Favara.

L’inchiesta prende spunto da una indagine della Squadra Mobile di Agrigento e riguarda un traffico di droga che si sarebbe esteso tra la Città dei Templi, Canicattì, Licata e Ravanusa acquistando la droga, specialmente cocaina, a Catania. I fatti contestati risalgono al biennio 2013-2014. Secondo l’accusa si tratterebbe di una vera e propria banda dedita al traffico di sostanze stupefacenti al vertice della quale ci sarebbero stati Angelo Allegro, 69enne di Naro, e Rosario Orazio Cavallaro, 65enne di Ravanusa. Quest’ultimo è noto alle cronache per essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio del licatese Angelo Carità, 56 anni, assassinato il 2 aprile del 2018, giorno di Pasquetta. Cavallaro fu condannato in primo grado all’ergastolo salvo poi vedersi la pena ridotta in appello a trent’anni di reclusione. Nel collegio difensivo gli avvocati Antonino Gaziano, Salvatore Cusumano, Maria Alba Nicotra e Francesco Lumia.

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