Favara

Favara, omicidio Lupo: Ris depositano relazione su oggetti sequestrati a Barba

La relazione dei carabinieri del Ris

Pubblicato 2 anni fa

Il reparto investigazioni speciali, il Ris dei carabinieri, ha depositato la relazione su alcuni degli oggetti sequestrati a Giuseppe Barba, 66 anni, ex suocero dell’ex presidente del Consiglio comunale di Favara, Salvatore Lupo di 45 anni, assassinato nel pomeriggio di Ferragosto all’interno di un bar con tre colpi di pistola. In particolare emerge che: “Le particelle trovate dentro la tracolla potrebbero essere un residuo di un’arma celata al suo interno mentre le 4 particelle trovate nella mascherina sono compatibili con l’utilizzo di un’arma da fuoco da parte di un soggetto che indossava la mascherina”.

Nessuna traccia, invece, negli arti di Barba e negli indumenti ma il Ris precisa: “Si deve però considerare che i test sono stati eseguiti dopo oltre 6 ore dall’evento, arco temporale che, insieme ai cambi di abito e ai lavaggi delle superfici cutanee, potrebbe aver influito sulla dispersione di eventuali, ulteriori particelle in origine presenti.”

Giuseppe Barba è stato fermato dai carabinieri il 9 settembre scorso con l’accusa di aver ucciso all’interno di un bar, nel pomeriggio di ferragosto, l’ex genero Salvatore Lupo. Un delitto che sin da subito aveva fatto risaltare un movente plausibile, ossia dissapori e odio originati dalla separazione tra la figlia del presunto assassino, Maria, detta Giusi, e la vittima. Poi, la difficilissima partita della divisione dei beni, un’aggressione subita da Barba in piazza, davanti a tutti ad opera di Lupo, avrebbero fatto maturare l’idea della vendetta. Ed oltre al movente, anche gli accertamenti tecnici avrebbero inchiodato il 66enne favarese.

Lo scorso 30 settembre il Riesame ha confermato la misura cautelare nei confronti di Barba già disposto dal gip Francesco Provenzano. La difesa, rappresentata dall’avvocato Salvatore Pennica, ricorrerà in Cassazione. 

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