“Il business dell’accoglienza a Favara”, accuse prescritte: tutti prosciolti
Le accuse di falso e truffa erano già state spazzate via dalla prescrizione che adesso “cancella” pure l'associazione a delinquere
Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Il processo scaturito dall’inchiesta sulla Omnia Academy, una cooperativa che gestiva quindici centri di accoglienza tra le province di Agrigento e Caltanissetta, si conclude dopo appena un paio di udienze. Le accuse di falso e truffa erano già state spazzate via dalla prescrizione che adesso “cancella” pure l’unica contestazione rimasta in piedi: l’associazione a delinquere. La circostanza, fatta emergere già nella scorsa udienza dal pm Alessia Battaglia, è stata confermata in aula dai giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara.
Prosciolti, dunque, i quattro imputati: Francesco Morgante, 55 anni; Anna Maria Nobile, 51 anni; Giovanni Giglia, 59 anni e Giuseppe Buttice’, 59 anni; tutti di Favara. L’indagine scaturiva da un controllo casuale sui terminali dell’ufficio immigrazione, successivo all’arresto di un tunisino, da cui emerse che l’uomo era registrato contemporaneamente in piu’ di un centro di accoglienza e lo Stato pagava l’ospitalita’ a tutte le strutture. L’indagine ipotizzava l’esistenza di una vera e propria organizzazione a delinquere che avrebbe truffato lo Stato attraverso la falsificazione dei registri delle presenze dei migranti in modo da ottenere il rimborso per l’ospitalità dei profughi che, in realtà, si erano gia’ allontanati, erano stati trasferiti o, persino, finiti in carcere. Era stata ipotizzata anche una truffa nei rimborsi delle spese sostenute per l’accoglienza degli immigrati come ad esempio le forniture di viveri e vestiario.