Giudiziaria

Il cartello della droga e la contabilità delle donne: 31 arresti

Un ruolo fondamentale nell'organizzazione sarebbe stato riconosciuto alle donne, parenti dei capi, le quali avrebbero collaborato nella direzione delle attività criminali e nel tenere la contabilità

Pubblicato 1 anno fa




I carabinieri del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Palermo piazza Verdi hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 39 persone accusati di reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla disponibilità di armi e spaccio di sostanze stupefacenti. I provvedimenti sono stati emessi dal gip, su richiesta della Dda. Dei 39, 14 sono finiti in carcere, 17 ai domiciliari e 8 hanno avuto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’organizzazione criminale aveva come base di spaccio lo Sperone nei pressi di piazzale Ignazio Calona. Tantissimi i clienti che arrivavano dall’intera provincia per comprare cocaina, crack, hashish e marijuana.

Sono due i vertici dell’organizzazione che gestivano il rifornimento, l’organizzazione della piazza di spaccio e raccoglievano i proventi dell’attività della banda con cadenza settimanale. Le indagini hanno inoltre consentito di acquisire gravi indizi sulla disponibilità da parte del gruppo di armi da fuoco tanto che, nel corso dell’inchiesta, è stata sequestrata una pistola clandestina calibro 7.65 perfettamente funzionante. Un ruolo fondamentale nell’organizzazione sarebbe stato riconosciuto alle donne, parenti dei capi, le quali avrebbero collaborato nella direzione delle attività criminali e nel tenere la contabilità, occupandosi, talvolta, anche di custodire lo stupefacente. I pusher operativi su strada per conto dell’associazione, sarebbero stati organizzati su turni di 12 ore per garantire la piena attività, anche in orario notturno, della piazza di spaccio. Ciascuno aveva compiti ben definiti, per i quali era prevista una specifica retribuzione: 100 euro al giorno per gli spacciatori e 50 per le vedette. Secondo le indagini la piazza di spaccio avrebbe garantito profitti, per 1,8 milioni di euro l’anno. Agli indagati sono stati contestati oltre 1.650 singoli episodi di spaccio, ma le emergenze investigative consentono di stimare il numero di cessioni in oltre 500.

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