Agrigento

Inchiesta sui dati Covid falsi: “Ne dobbiamo recuperare 100 su Agrigento..”

I dati sui contagi e sulle terapie intensive sarebbero stati alterati anche in provincia di Agrigento

Pubblicato 3 anni fa

Numeri del contagio alterati per fare quadrare i conti e ricoveri in terapia intensiva omessi in provincia di Agrigento. E’ quanto emergerebbe dall’inchiesta della Procura di Trapani che questa mattina ha portato all’arresto di Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.), del funzionario della Regione Salvatore Cusimano e del dipendente di una societa’ che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato, Emilio Madonia. 

Scrive il gip Caterina Brignone: “Il più delle volte, le cifre trasmesse – anche quelle relative ai decessi giornalieri – sono arbitrarie, per abbassare valori ritenuti troppo alti o nel tentativo di recuperare dati precedentemente omessi [..] che danno l’idea dell’assoluto caos e della totale inattendibilità dei dati trasmessi, che sembrano estratti a sorte e la cui dimensione reale appare sfuggita agli stessi soggetti che li alterano”

Il gip prosegue: “ Con una leggerezza ed una sottovalutazione del rischio che lasciano esterrefatti e persino adottando una terminologia che non si addice al ruolo dei dialoganti, viene gonfiato ad arte il numero dei tamponi, nella più chiara e piena consapevolezza della falsità del dato e con l’intento di “giocare” sul rapporto tra numero complessivo dei tamponi e numero dei soggetti risultati positivi per restare al di sotto delle percentuali giudicate di massimo allarme. Peraltro, il progressivo aumento del numero di soggetti positivi “costringe” a ritocchi del numero di tamponi effettuati tanto consistenti da arrivare a diverse migliaia.

Infine conclude: “Quanto al fine ultimo perseguito attraverso la deliberata e continuata alterazione dei dati pandemici, la natura e le conseguenze delle condotte delittuose poste in essere nonché la qualità dei soggetti coinvolti ed il loro concertato agire inducono a ritenere che gli indagati non abbiano perseguito finalità eminentemente personali, ma abbiano operato nell’ambito di un disegno più generale e di natura politica. Si è cercato di dare un’immagine della tenuta e dell’efficienza del servizio sanitario regionale e della classe politica che amministra migliore di quella reale e di evitare il passaggio dell’intera Regione o di alcune sue aree in zona arancione o rossa, con tutto quel che ne discende anche in termini di perdita di consenso elettorale per chi amministra. Ad ogni modo, quale che sia il disegno perseguito, è certo che le falsità commesse non hanno consentito a chi di competenza di apprezzare la reale diffusione della pandemia in Sicilia e di adottare le opportune determinazioni e non hanno permesso ai cittadini conoscere la reale esposizione al rischio pandemico e di comportarsi di conseguenza.  Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la piena collaborazione di tutti i soggetti indagati, ciascuno dei quali risulta calato in un ruolo nevralgico e, defilandosi, avrebbe potuto mettere in crisi il sistema, considerazione che vale, a maggior ragione, per i soggetti al vertice dell’amministrazione politica ed amministrativa.”

LE INTERCETTAZIONI

E’ il 15 novembre 2020. La Di Liberti parla con Cusimano con il quale verifica una serie di dati, riferiti ai tamponi, ai casi positivi ed ad una mancata corrispondenza tra i dati da lei posseduti con quelli che dovrebbero giungere tant’è che si premurerà a fare una serie di telefonate. Comunque, dice al nipote che il valore dei tamponi molecolari deve essere incrementato di 1.500.

Di Liberti: “Ho capito, ma oggi…Quanti ne abbiamo da recuperare su Catania?”
Cusimano: “100, li ho messi tutti”
Di Liberti: “Li hai messi tutti?”
Cusimano: “Si”
Di Liberti: “Cioè quelli di ieri, 100? Allora erano solo 182?”
Cusimano: “Togliendoci quelli si, erano meno.”
Di Liberti: “No ma non può essere, questi dati oggi sono fuori da ogni logica. Solo su Agrigento ne devono caricare 351, 208 su Caltanissetta, 403 Catania, Messina 736 su Messina e 146 su Palermo.”
Cusimano: “A Messina io dell’Intelisano ho visto.”
Di Liberti: “Si ma 204 su Trapani. Oh fatti un giro di telefonate, non può essere, troppo pochi sono i numeri, troppo! Perché Agrigento 351 caricati sulla piattaforma ISS, capito?”
Cusimano: “Agrigento quello che ti ho scritto viene, cioè il laboratorio quello ha inviato.”

Il 30 novembre 2020 la Di Liberti chiama Madonia e gli chiede di inserire sia ad Agrigento che a Palermo i dati estratti dalla piattaforma ISS. Madonia viene informato dalla Di Liberti che oggi sono stati trasmessi 1.000 tamponi all”I.Z.S. e quindi è impossibile che ci siano pochi positivi, Madonia risponde che a Palermo in piattaforma ce ne sono molti meno caricati e quindi non vorrebbe che poi il dato risulti troppo elevato. La stessa Di Liberti risponde che 960 le sembrano troppo pochi per cui gli suggerisce di anticipare una parte dei probabili positivi dei tamponi che devono essere ancora processati: 100 a Palermo, 50 ad Agrigento e aggiungere altri 2.000 sul numero dei tamponi effettuati. 

Di Liberti: “Allora Emilio, a questo punto mettiamo… quelli di Agrigento. Idem su Palermo perché ne abbiamo un mare…”
Madonia: “No Palermo… Palermo in che senso?”
Di Liberti: “No quelli che abbiamo mandato all’I.Z.S., oggi mille gliene abbiamo mandati… Eh! A quelli di sabato che non ha lavorato, perché è impossibile su Palermo questi così pochi”
Madonia: “Però a Palermo in piattaforma ce n’è molti meno caricati, cioè non vorrei che poi ci sbilanciamo molto!”
Di Liberti: “E sennò… una cosa Emì… Novecento sessanta sono veramente troppo pochi .. Eh!… io ci metterei… un poco di quelli di Palermo che stanno …inc… lavorato stamattina .. Sia Agrigento che Palermo altri cento gliene aggiungerei… centocinquanta…”
Madonia: “Settanta Agrigento, settanta Palermo”
Di Liberti: “Palermo gliene metterei un cento…”
Madonia: “Quindi cento Palermo… Settanta Agrigento…”
Di Liberti: “E tamponi almeno mille”
Madonia: “Duemila!”
Di Liberti: “
Duemila

E’ il 6 dicembre 2020. La Di Liberti parla con Salvo Cusimano e nella prima parte della conversazione i due discutono di aspetti relativi alla verifica dei tamponi molecolari e della gestione dei dati. Nel corso della conversazione Salvo chiede alla zia, inoltre, il dato di 100 positivi su quale provincia deve inserirli, ad esempio quelli di Enna, in quanto vi sono quelli di Agrigento che avrebbero fatto “sballare” il conto. 

Di Liberti: “Con Emilio dobbiamo eliminare i 25 decessi, quelli che avevamo nella tabella, perché ormai li abbiamo….”
Cusimano: “Li mettiamo su Enna? Dove li dobbiamo mettere? Perché ora abbiamo da recuperare quelli di Agrigento che ti hanno fatto “sballare” il conto. Abbiamo 100 da recuperare lì su Agrigento.”
Di Liberti: “Si, no, io ti parlo dei decessi.”
Cusimano: “
E dove li vuoi messi?”
Di Liberti: “
Dobbiamo capire, nella piattaforma ISS ci sono i 25 che avevamo messo, che erano i decessi mai comunicati…”

E’ il 2 gennaio 2021. Secondo gli inquirenti è il giorno in cui, nonostante ad Agrigento si sia verificato un nuovo ricovero in terapia intensiva, viene deciso di lasciare il valore inalterato e cambiarlo solo in caso di un ulteriore decesso. 

Di Liberti: “Chiama solo Partinico e vedi dai… che chiamo io qua… eh… Agrigento hai chiamato?”
Rappa: “Si, si ho chiamato e mi hanno confermato qua… anzi, Agrigento mi aveva detto che hanno un altro in più in terapia intensiva si”
Di Liberti: “Quattro si…”
Rappa: “
Lei ha detto: lasciamo tre (ride)… però domani… domani molto probabilmente se non muore nessuno dalla terapia intensiva saranno quattro…”

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