Inchiesta sulla bancarotta della società Mosema, 13 indagati
Tra gli indagati, scrive il quotidiano La Sicilia che pubblica la notizia, c'è anche l'attuale sindaco di Mascalucia, Vincenzo Antonio Magra, e l'ex primo cittadino Giovanni Leonardi
La procura di Catania ha fatto notificare un avviso di conclusione indagini a 13 persone per bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sui bilanci e i conti della Mosema, la società di rifiuti di Mascalucia che è stata dichiarata fallita nel 2020. L’indagine, condotta dai pm Fabio Saponara e Margherita Brianese, è partita da una relazione del curatore a cui è stata affidata la gestione della società al centro del crac.
Tra gli indagati, scrive il quotidiano La Sicilia che pubblica la notizia, c’è anche l’attuale sindaco di Mascalucia, Vincenzo Antonio Magra, e l’ex primo cittadino Giovanni Leonardi. Ma ci sono anche Concetta Italia, attuale presidente di Kalatambiente, e il commercialista Fabio Sciuto. Sono due i capi d’imputazione che sono contestati agli indagati. Nel primo ci sono gli ultimi presidenti del Cda di Mosema (Concetta Italia dal 2010 al 2014, Gaetano Antonino Belfiore dal 2014 al 2015, Fabio Sciuto dal 2015 al 2018, Angelo Spina dal 2018 al 2019), il liquidatore Maurizio Verona che ha assunto l’incarico il 13 maggio 2019, e i consiglieri delegati Maria Lombardo, Giuseppe Finocchiaro e Salvatore Fazio. Per la procura, ognuno nel proprio ruolo, al fine di consentire la prosecuzione dell’attività della Mosema, avrebbe comunicato dati “non corrispondenti al vero” e avrebbero omesso “di esporre” informazioni rilevanti “sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società” che per gli investigatori era già in dissesto dal 2013.
Nel secondo capo d’imputazione ci sono i sindaci e funzionari del comune socio di maggioranza. E quindi Giovanni Leonardi che è stato primo cittadino dal 2013 al 2018 e Vincenzo Magra che è in carica dal 2018. E poi ci sono Danilo Ambra, che all’epoca dei fatti era responsabile dell’area finanziaria del comune di Mascalucia, Alfio Raffaele Gibilisco, responsabile dell’area tecnico urbanistica e Filippo Pesce. Agli amministratori la procura contesta la mancata attivazione per l’avvio delle procedure per il riconoscimento degli adeguamenti contrattuali e del pagamento dei crediti maturati da Mosema nei confronti dei comuni per i quali svolgeva il servizio di raccolta Rsu e nettezza urbana. I sindaci sono accusati di aver proseguito il rapporto contrattuale con il regime di proroga dal 2015 al 2020 «con conseguente aggravio di costi per la società». Gli indagati, contesta l’accusa, avrebbero “cagionato per effetto di operazioni dolose il dissesto della società”.