Giudiziaria

Operazione “Alcatraz”, James Burgio e Gerlando Spampinato gli agrigentini indagati

L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Trapani, ha accertato che nel carcere della città entravano droga e telefoni cellulari.

Pubblicato 1 anno fa

Sono James Burgio, 31 anni di Porto Empedocle e Gerlando Spampinato, 53 anni di Agrigento gli agrigentini coinvolti nell’operazione Alcatraz eseguita stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e il personale del Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria che coinvolge complessivamente di 24 persone. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Trapani, ha accertato che nel carcere della città entravano droga e telefoni cellulari. Gli indagati rispondono a vario titolo, di corruzione, spaccio di droga, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

GLI INDAGATI. Nell’operazione Alcatraz condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e dal personale del nucleo investigativo regionale Sicilia della polizia penitenziaria il giudice Caterina Brignone ha disposto il carcere per Natale Carbè, 45 anni di Avola (Ag), Antonio Lo Pinto 25 anni di Mazara del Vallo, Carmelo Salanitro, 35 anni di Catania, Margaret Asaro, 51 anni di Vaprio d’Adda (Mi), Vito Ingrassetto, 48 anni di Mazara del Vallo, Salvatore Addolorato, 27 anni di Mazara del Vallo, Alessio Scirè, 31 anni Mazara del Vallo, Antonello Sanfilippo, 36 anni Mazara del Vallo. Giuseppe Cirrone, 54 anni di Erice, James Burgio, 30 anni di Agrigento, Felice Beninati, 26 anni di Erice, Pietro Mazzara, 36 anni di Erice, Davide Monti, 33 anni di Bari, Nicola Fallarino, 38 anni di Benevento e Nunzio Favet, 69 anni. I domiciliari sono stati disposti per Annarita Taddeo, 31 anni di Benevento, Giuseppe Cangemi, 43 anni di Salemi, Davide Monti, 33 anni di Bari, Roberto Fallarino, 33 anni, di Benevento, Vincenzo Piscopo, 33 anni di Benevento e Adriano Leone 36 anni di Foggia.

Per 17 indagati è stato disposto il carcere, per 5 gli arresti domiciliari e per 2 l’obbligo di dimora. Gli arresti sono stati eseguiti a Trapani, Palermo, Benevento, Bari, Porto Empedocle, Mazara del Vallo e Avola.

Burgio e Sampinato (insieme ad altri) sono accusati per avere, in concorso tra di loro, in diverse occasioni, detenuto e successivamente ceduto illecitamente una quantità imprecisata di sostanza stupefacente ad alcuni soggetti detenuti presso il carcere di Trapani. In particolare, scrive il Gip che ha firmato il provvedimento cautelare: “Schematicamente risulta che molti detenuti del carcere di Trapani erano illecitamente in possesso, tra l’altro, di telefoni cellulari, dei quali era evidentemente assai facile munirsi e coi quali riuscivano a comunicare sia con l’esterno sia con altri soggetti reclusi nello stesso carcere od in altri; tra tali detenuti spiccava la figura di James Burgio, che comunicava con diverse utenze e mostrava di avere straordinaria capacità di procurarsi telefoni, anche grazie al contributo di Gerlando Spampinato, che, al rientro dai permessi, riusciva ad introdurre in istituto telefoni, schede telefoniche e stupefacenti, approfittando della carenza di controlli al ritorno; Burgio era “committente” dello Spampinato, al quale dava i soldi – eventualmente previa raccolta tra gli interessati – e le puntuali istruzioni per reperire ed introdurre in carcere telefoni e sostanza stupefacente e del quale, talvolta, si lamentava, causa inadempimento degli impegni presi; in alcune occasioni, lo Spampinato – non è chiaro se per paura di essere scoperto o per altra causa – aveva rinunciato a portare a compimento la “missione” affidatagli, ma, il 24 gennaio 2019, aveva centrato l’obiettivo, anche se la qualità o la quantità di stupefacente (4 pezzi) era al di sotto delle attese e la dimensione dei telefoni era superiore a quella sperata e ritenuta idonea all’“agevole” occultamento nella cavità anale del detenuto possessore; lo stupefacente introdotto in carcere dallo Spampinato, il 24 gennaio 2019, era stato distribuito dal Burgio ad altri reclusi.

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