Accoltella la figlia durante lite, Priolo ai domiciliari: “Volevo solo spaventarla”
Arresto convalidato e misura cautelare degli arresti domiciliari
Arresto convalidato e misura cautelare degli arresti domiciliari. Lo ha disposto il gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, nei confronti di Gaspare Priolo, il pensionato settantenne che all’alba di venerdì ha colpito con sette coltellate la figlia a margine di una lite in famiglia. L’indagato, che ha nominato l’avvocato Olindo Di Francesco, è accusato di tentato omicidio e lesioni aggravate. L’uomo, ex dipendente dell’Asp di Agrigento, stamattina aveva risposto alle domande del giudice fornendo la personale versione dei fatti. Secondo la ricostruzione del pensionato ci sarebbe una delicata vicenda familiare alla base del grave episodio, avvenuto venerdì mattina in un appartamento in via Portofino.
Priolo, invalido con seri problemi respiratori, ha dichiarato di non aver mai avuto intenzione di uccidere la figlia ma di spaventarla. Il rapporto tra i due, secondo quanto dichiarato, ormai da tempo sarebbe stato condizionato da dissidi causati da problemi strettamente personali e privati. Tensioni che si sarebbero palesate anche nel pomeriggio prima dell’aggressione, con una chiamata ai carabinieri intervenuti sul posto per sedare gli animi. All’alba, invece, il fattaccio. Priolo avrebbe impugnato un coltello, minacciato la figlia e sferrato sette fendenti a margine di una colluttazione. La ragazza, nonostante diverse ferite, è riuscita a scappare per poi essere soccorsa. Per fortuna i fendenti non sono stati letali e non è in pericolo di vita. L’inchiesta è coordinata dal pm Elenia Manno.