Agrigento

“Truffa alla Tua di Agrigento”, la titolare: “Insospettiti dal calo degli incassi”

Ieri mattina è comparsa in aula per la testimonianza l’amministratrice dell’azienda

Pubblicato 2 anni fa

Entra nel vivo il processo a carico di dieci autisti della Tua – azienda che si occupa del trasporto urbano nella Città dei Templi – a cui vengono contestati i reati di truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio.

Ieri mattina è comparsa in aula per la testimonianza l’amministratrice dell’azienda Samuela Scelfo che ha risposto alle domande delle parti ricostruendo i sospetti che hanno portato la Tua ad assumere un investigatore privato: “Ci ha insospettito la riduzione degli incassi che, in alcuni giorni, arrivava anche a 400 euro durante il periodo estivo quando invece c’era un maggiore flusso soprattutto di turisti. Da qui la decisione di affidarci ad un’agenzia investigativa privata per capire cosa stesse succedendo”. 

Dieci gli imputati: il consigliere comunale Angelo Vaccarello, Maurizio Buttigè, 52 anni; Maurizio Camilleri, 52 anni; Giuseppe Danile, 60 anni; Giuseppe Donisi, 52 anni; Vincenzo Falzone, 53 anni; Giuseppe Lattuca, 59 anni; Michelangelo Nasser, 57 anni; Andrea De Carmelo Russo, 59 anni; Giuseppe Trupia, 54 anni. I fatti contestati (2016-2017) dalla procura agrigentina scaturiscono dalla denuncia dell’azienda stessa che, con l’aiuto di un investigatore privato, comincia a fare indagini sui propri dipendenti presentando poi un dossier al Palazzo di Giustizia.

Secondo l’accusa gli autisti dei bus avrebbero venduto biglietti acquistabili solamente presso le rivendite a bordo dei mezzi e non registrandoli poi nell’apposita “distinta giornaliera di rivendita”. A tre dei dieci indagati viene anche contestata l’ipotesi di interruzione di servizio pubblico perché – durante il proprio turno di servizio – avrebbero sostato al di fuori del percorso consentito per circa venti minuti causando una modifica di alcune fermate.

La vicenda, oltre che dal punto di vista penale, ha avuto anche risvolti lavorativi: tra corsi e ricorsi – dopo alcuni provvedimenti applicati e poi annullati – sono stati licenziati 7 autisti. 

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