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Il Vescovo Mogavero replica a quanto dichiarato dal Presidente Musumeci ad Agrigento

«È penoso sentire definire gregari di questo o quel politico i sacerdoti che predicano il Vangelo di Cristo “senza se e senza ma”! Dovremmo brandire Vangelo e rosario e fischiare il Papa, urlando contro i migranti, per non urtare la sensibilità di chi pensa a respingimenti, rifiuto di soccorso e non accoglienza?». Lo afferma il […]

Pubblicato 4 anni fa

«È penoso sentire definire gregari di questo o quel politico i sacerdoti che predicano il Vangelo di Cristo “senza se e senza ma”! Dovremmo brandire Vangelo e rosario e fischiare il Papa, urlando contro i migranti, per non urtare la sensibilità di chi pensa a respingimenti, rifiuto di soccorso e non accoglienza?». Lo afferma il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero in risposta al Presidente della Regione, Nello Musumeci, che sabato scorso, ad Agrigento, ha lanciato un’invettiva ai partecipanti del meeting politico del suo movimento “Diventerà Bellissima”. Musumeci ha detto: «Non si chiedono perché la gente si allontana dalla Chiesa cattolica: quando si cerca un sacerdote e le persone trovano un gregario di Zingaretti e Di Maio a fare le prediche, qualche cattolico manda a quel paese i preti e decide di pregare per conto suo. In questa vicenda mi sono ritrovato a combattere contro la gente da cui ci si aspetta condivisione». «Non è dato di sapere – replica monsignor Mogavero – in quali chiese il Presidente della Regione, o chi per lui, ha ascoltato parole di preti che hanno talmente turbato il suo spirito da provocare l’invettiva lanciata ad Agrigento». E poi continua:«Si sappia che giudicare gli eventi del nostro tempo secondo la logica del Vangelo non è interferenza politica – dice il vescovo di Mazara del Vallo – è, invece, tradimento del Vangelo diventare accoliti di chi pretende respingimenti, rifiuto di soccorso, discriminazioni razziste. Tali orientamenti e progetti politici, peraltro – conclude Mogavero – stanno snaturando e tradendo la tradizionale cultura del popolo siciliano, la sua storia, la sua innata religiosità e lo spiccato senso di fraternità e mal si compongono con la soluzione vera e urgente di problematiche spinose del nostro tempo, ancora una volta rinviate dalla politica attuale».

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