Lampedusa

Naufragio Lampedusa, riprese le ricerche di altri dispersi: 23 i cadaveri accertati

Sentendo i sopravvissuti le forze dell'ordine stanno cercando di raccogliere i nomi di vittime e di dispersi.

Pubblicato 2 ore fa

Le ricerche dei dispersi dopo il doppio naufragio di ieri a 14 miglia da Lampedusa sono riprese all’alba. Alla camera mortuaria della maggiore delle isole Pelagie, al momento, ci sono 23 cadaveri, ma i morti accertati – secondo quanto reso noto ieri dalle forze dell’ordine – sono 27. All’hotspot sono già iniziati i colloqui del personale della Croce rossa italiana con i superstiti che sono stati divisi per gruppi linguistici. Al momento vengono sentiti i pakistani, poi toccherà ad egiziani e sudanesi e infine ai somali. I loro racconti serviranno a ricostruire cosa nel dettaglio è accaduto prima e durante il naufragio delle due imbarcazioni. Sentendo i sopravvissuti le forze dell’ordine cercheranno di raccogliere i nomi di vittime e di dispersi.

“Il fallimento delle politiche di respingimento europee e italiane è evidente – denuncia Francesca Saccomandi -. Il dramma di ieri dimostra che non sono efficaci e non funzionano, non evitano morti in mare ma, al contrario, rendono ancora più pericoloso e precario il viaggio. Un viaggio, che nella maggior parte dei casi è l’unica possibilità per queste persone di cercare una vita migliore e un luogo sicuro”. Francesca non ha dubbi. “Non si può parlare di tragedie, sono morti annunciate. A Lampedusa il calendario è scandito dai naufragi, dai dispersi, da notizie di questo tipo. E’ questa ormai la quotidianità nella frontiera del Mediterraneo centrale. L’unico modo di evitarlo – conclude – è mettere in atto delle politiche che permettano di entrare in modo sicuro e legale in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Lo ripetiamo, inascoltati, da anni”.
Proseguono intanto gli sbarchi. Sono 156 i migranti sbarcati, dopo il soccorso di 3 imbarcazioni, durante la notte. Agganciate, negli ultimi minuti, altre due carrette con a bordo un totale di 50 persone. Sui primi due natanti soccorsi durante la notte c’erano 62 bengalesi ed egiziani partiti da Khoms in Libia e 23 (6 donne) etiopi, somali e malesi salpati a loro dire da Sabratha. Dei 62, due migranti – uno per lipotimia e l’altro per ipotermia – sono stati portati al poliambulatorio; fra i 23 sono stati invece accertati 13 casi di scabbia, un ferito da percosse e un altro migrante con ferita lacero contusa ad un occhio. Sul terzo barcone c’erano invece 71 bengalesi ed egiziani, partiti da Khoms (Libia). Anche in questo caso sono stati accertati 21 casi di scabbia, 2 migranti con asma e uno con sospetta frattura ad un piede.

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