Depistaggio Borsellino, la sorella di Falcone: “Giustizia sconfitta”
"Come sorella di Giovanni Falcone e come cittadina italiana, provo una forte amarezza perche' ancora una volta ci e' stata negata la verita'
“Come sorella di Giovanni Falcone e come cittadina italiana, provo una forte amarezza perche’ ancora una volta ci e’ stata negata la verita’ piena su uno dei fatti piu’ inquietanti della storia della Repubblica”. Lo dice Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, in merito alla sentenza, di ieri, del tribunale di Caltanissetta nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via D’Amelio. I magistrati hanno dichiarato prescritte le accuse contestate a due dei tre poliziotti imputati del depistaggio, mentre un terzo e’ stato assolto. La prescrizione e’ stata determinata dal venir meno dell’aggravante del favoreggiamento mafioso.
“La prescrizione e’ sempre una sconfitta per la giustizia che, specie in processi tanto delicati, evidentemente non e’ riuscita ad agire con la celerita’ che avrebbe dovuto avere”, ha aggiunto. “Dal dispositivo, che asserisce l’esistenza del depistaggio e la responsabilita’ di due dei tre imputati, emerge comunque – spiega Maria Falcone – la conferma dell’impianto della procura di Caltanissetta che, con un lavoro coraggioso e scrupoloso, ha fatto luce su anni di trame e inquinamenti investigativi. Questa sentenza arriva a una settimana dal trentesimo anniversario della strage di Via D’Amelio che ancora una volta vedra’ i familiari di Paolo Borsellino, ai quali esprimo tutta la mia vicinanza, in attesa della verita’”.