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Le mani della mafia sul business degli orologi di lusso: 12 arresti

L'inchiesta nasce dalle dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia Gaetano Fontana

Pubblicato 3 anni fa

Il Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e un sequestro preventivo, emessi dal G.I.P. di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Uno degli indagati e’ finito in carcere, 11 agli arresti domiciliari e a 3 e’ stato notificato il divieto di espatrio e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta, a cui ha contribuito il nuovo collaboratore di giustizia Gaetano Fontana, e’ la prosecuzione di una operazione del maggio scorso che colpi’ il clan mafioso dei Fontana e che porto’ a 90 arresti per associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, esercizio abusivo di giochi e scommesse.

L’indagine conclusa oggi ha accertato gravi indizi a carico di alcuni esponenti della famiglia Fontana, storicamente egemone nei quartieri palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella del mandamento mafioso di Resuttana e in parte trasferitasi a Milano. Secondo gli investigatori gli indagati, a vario titolo, avrebbero reinvestito ingenti risorse finanziarie (provenienti dai reati commessi nel territorio palermitano) nel business del commercio “in nero” degli orologi di lusso, destinati a facoltosi clienti, realizzando operazioni finanziarie anche con l’estero, grazie a una fitta rete di relazioni d’affari con operatori del settore compiacenti (esercizi di “compro-oro” a Londra, Milano, Roma e Palermo).

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di favoreggiamento personale, riciclaggio, autoriciclaggio, con l’aggravante del reato transnazionale e di aver favorito “Cosa Nostra”. E’ stato effettuato il sequestro del patrimonio e del complesso aziendale di una gioielleria di Milano e un compro-oro di Palermo e rdi apporti finanziari per 2,6 milioni di euro. Le operazioni sono in corso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia, con il supporto dei Nuclei PEF di Milano, Torino, Palermo, Pordenone e Grosseto.

I VIP

“E’ da ieri sera che mi chiama e gli dico Marco ho da fare e lui insiste e mi fa ‘allora perche’ non chiudiamo l’affare con il Paul Newman?’. Vuole un Paul Newman da quattro e cinquanta e mi ha offerto tre e novanta”. Cosi’ Giovanni Fontana, arrestato oggi nell’ambito di una inchiesta su una vendita di orologi d’oro gestita dal clan mafioso dei Fontana, raccontava all’ex calciatore del Palermo Andrea Rispoli delle pressanti richieste ricevute da un altro calciatore, Marco Borriello. Borriello avrebbe voluto a tutti i costi un Rolex modello “Paul Newman” in oro, del valore di 450mila euro, ma avrebbe offerto 390mila euro. “Sai cosa gli ho detto? – dice Fontana – Marco l’ho pagato io quattrocento!” “Si si, mi deve dare quattro e cinquanta senno’ non mi smuovo”, aggiunge. Borriello avrebbe offerto in permuta altri oggetti, ma Fontana racconta all’amico calciatore di avergli risposto: “ma io devo mangiare ora mica devo mangiare nel futuro”. “Ma se aspetti, quello quattro e trenta, quattro e quaranta sicuro te li da’”, gli risponde Rispoli. La conferma sulla conclusione della trattativa – scrive il gip nella misura cautelare a carico di Fontana – viene fornita dai social. “Visionando l’account instagram Italianwatchspoiter, e’ stato possibile estrapolare il fotogramma, che ritrae Marco Borriello – si legge – con un Rolex Modello 6263 in oro. Da sottolineare come, in basso al post che riguarda il noto calciatore, ci sia la dicitura ‘thanks to @P.le.hulk’. Quest’ultimo ni’ckname, corrisponde all’account usato sulla piattaforma social da Fontana”.

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