Mafia

Le “Scarpe dell’Antimafia” fanno tappa a Naro e Favara

L’iniziativa ha lo scopo di accendere i riflettori sul tema della gestione dei beni confiscati alla mafia

Pubblicato 3 anni fa

L’iniziativa regionale “Le Scarpe dell’Antimafia. In cammino tra beni confiscati e diritti negati”, organizzata da Arci Sicilia e I Siciliani giovani, con il contributo di Geotrans e Banca Etica, dopo le tappe di Palermo della scorsa settimana, dal 24 al 26 settembre toccherà le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Un programma fitto di appuntamenti per accendere riflettori sull’utilizzo sociali dei beni e dei soldi confiscati ai mafiosi.

La partenza è prevista da Catania venerdì 24 settembre alle ore 10, dove la carovana parteciperà allo Sciopero Globale per il clima che si terrà in piazza Vincenzo Bellini.

Alle 14 del 24 settembre la carovana arriverà a Naro (AG), presso la Cooperativa Rosario Livatino che gestisce i terreni confiscati alla mafia proprio grazie al lavoro del giudice Livatino.

Alle 19 del 24 settembre a Favara (AG), in via Kennedy 1, si terrà un incontro pubblico dal titolo “I beni confiscati sono beni comuni” anche in solidarietà ai movimenti di Favara che hanno subito gravi intimidazioni nelle scorse settimane.

L’iniziativa ha lo scopo di accendere i riflettori sul tema della gestione dei beni confiscati alla mafia, raccontando attraverso una carovana che gira tutta la Sicilia le buone pratiche e i casi di malagestione e abbandono. Obiettivo delle Scarpe dell’Antimafia è promuovere una legge che consenta l’utilizzo dei soldi dei mafiosi, svariati miliardi di euro sequestrati solo negli ultimi anni, per finalità sociali. Non basta infatti confiscare i beni alla mafia, non basta affidarli ai comuni, servono risorse per valorizzarli e fare in modo che si crei lavoro e inclusione sociale nei territori.

“Abbiamo scelto di fare tappa a Favara – sostengono gli organizzatori – per affrontare insieme alle tante associazioni che operano sul territorio il tema della lotta alla mafia. Abbiamo scelto Favara per portare solidarietà alle militanti e ai militanti che qualche mese fa hanno subito gravi intimidazioni. Per dimostrare che nessuno è solo e che possiamo, insieme, sconfiggere il malaffare e la mafia”.

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