Mafia

L’omicidio del sindacalista Mico Geraci, rinviati a giudizio i fratelli Rinella

I Rinella, capimafia di Trabia avrebbero ordinato il delitto, per fare un favore a Bernardo Provenzano

Pubblicato 3 settimane fa

Il gup di Palermo Lorenzo Chiaramonte ha rinviato a giudizio i fratelli, boss mafiosi, Salvatore e Pietro Rinella, accusati di essere i mandanti dell’omicidio del sindacalista della Uil, Mico Geraci avvenuto la sera dell’8 ottobre 1998 a Caccamo. Il processo inizierà in corte d’assise il 23 gennaio prossimo. I Rinella, capimafia di Trabia avrebbero ordinato il delitto, per fare un favore a Bernardo Provenzano. Geraci possibile candidato a sindaco del paese, era considerato un pericolo per l’organizzazione mafiosa. Il giudice ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Marzia Sabella e dei sostituti Giovanni Antoci e Bruno Brucoli.

Nel processo sono parte civile la Uil con l’assistenza dell’avvocato Ettore Barcellona, il Comune di Caccamo, rappresentato dall’avvocato Fabio Trizzino, il Centro Pio La Torre, difeso dall’avvocato Francesco Cutraro, la Regione, nonché la moglie e i figli della vittima, assistiti dagli avvocati Giuseppe Crescimanno e Armando Sorrentino. A fare luce sul delitto dopo anni è stato fondamentale il contributo dei pentiti Emanuele Cecala, Andrea Lombardo e Massimiliano Restivo. Il sindacalista venne ucciso sotto casa in piazza Zafferana. Gli esecutori materiali sarebbero stati Filippo Lo Coco e Antonino Canu, che però furono eliminati a loro volta.

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