Mafia, 38 anni fa l’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
Palermo ricordera’ questa mattina il 38esimo anniversario dell’assassinio del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo, con diverse iniziative. Alle 08:30 nella caserma intitolata al generale Dalla Chiesa, sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia, il comandante generale dell’Arma, il generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, deporra’ una […]
Palermo ricordera’ questa mattina il 38esimo anniversario dell’assassinio del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo, con diverse iniziative. Alle 08:30 nella caserma intitolata al generale Dalla Chiesa, sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia, il comandante generale dell’Arma, il generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, deporra’ una corona d’alloro al busto dedicato all’eroe. Alle 9:30 in via Isidoro Carini, luogo dell’agguato mafioso, saranno deposte corone d’alloro, alla presenza di autorita’ politiche, militari e religiose. Alle 10 nella Cattedrale di Palermo sara’ celebrata la messa officiata dall’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice. Alle 12, in via Vittorio Emanuele, i bambini dei quartieri Cassaro Ballaro’, Danisinni, Capo e Albergheria porteranno un omaggio floreale al cippo commemorativo dedicato al generale, a seguire verranno resi gli onori militari con l’esecuzione del “Silenzio”.
“Il 3 settembre 1982, a Palermo, la mafia uccideva barbaramente il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, Generale dell’Arma dei Carabinieri, e sua moglie Emanuela Setti Carraro; pochi giorni dopo, per le ferite riportate, moriva anche l’agente Domenico Russo. A trentotto anni dalla ricorrenza del vile attentato, esprimo il commosso omaggio della Repubblica alla loro memoria”. Lo scrive in un messaggio Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Carlo Alberto Dalla Chiesa ha servito lo Stato, in situazioni e ruoli anche molto diversi l’uno dall’altro, sempre animato dalla stessa determinazione e dalla costante fiducia nella capacita’ delle Istituzioni di affermare la legalita’. Consapevole della necessita’ di una visione strategica globale contro la mafia cosi’ come contro il terrorismo, cercava di individuare i punti deboli di ciascuna organizzazione criminale e gli strumenti piu’ efficaci per colpirli. Nei suoi quattro mesi da Prefetto di Palermo, colse lucidamente le debolezze dell’attivita’ di contrasto e i pericoli che si celavano nell’impegno isolato e non ancora ben coordinato di uomini e uffici”, prosegue il Capo dello Stato. “La sua azione contro la delinquenza mafiosa fu tragicamente interrotta ma le sue intuizioni sono rimaste nel patrimonio comune di quanti hanno continuato a combatterla. Nel ricordo del loro estremo sacrificio, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di vicinanza e partecipazione miei e di tutta l’Italia”, conclude il Presidente della Repubblica.


