Mafia

Mafia, sequestrati 500 mila euro a detenuto al 41bis e alla moglie

Il sequestro riguarda denaro e beni immobili per un valore complessivo di circa 500mila euro

Pubblicato 4 settimane fa

Sequestrati beni per 500mila euro a un 42enne, detenuto al 41 bis per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e trasferimento fraudolento di valori, e alla moglie 31enne, anche lei detenuta. I Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione a un’ordinanza di sequestro preventivo di beni e denaro emessa dal gip di Messina, su richiesta della procura a seguito di accertamenti effettuati nell’ambito dell’indagine, svolta sotto il coordinamento della Dda messinese, nei confronti di un sodalizio dedito al traffico di ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish nel territorio barcellonese e che, il 25 giugno scorso, aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 28 persone, nonche’ al sequestro preventivo di societa’, beni mobili e immobili, polizze assicurative e conti correnti.

Tra i destinatari della misura cautelare in carcere anche il 42enne – ritenuto dagli inquirenti capo della consorteria, a cui era poi stato applicato il 41 bis – e la moglie, ai quali erano stati contestati i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e trasferimento fraudolento di valori. Gli arresti erano stati eseguiti nell’ambito della vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, che, nello scorso giugno, nell’ambito di 3 indagini distinte, aveva consentito l’arresto complessivamente di 112 persone, appartenenti a 3 associazioni attive nel narcotraffico tra Barcellona Pozzo di Gotto e Messina.

Il sequestro riguarda denaro e beni immobili ubicati a Barcellona Pozzo di Gotto, per un valore complessivo di circa 500mila euro: in particolare, il provvedimento interessa terreni, 2 abitazioni e un magazzino, oltre alla somma in contanti di 51mila euro, rinvenuta nella disponibilita’ dei 2 indagati all’epoca del blitz del 25 giugno scorso. Come evidenziato nell’ordinanza dal giudice, dagli accertamenti patrimoniali e’ emersa una sperequazione tra i redditi ufficiali e le possidenze degli indagati, ritenute il frutto della progressiva espansione e del consolidamento sul territorio barcellonese dell’attivita’ di narcotraffico.

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